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Calabria – Ex parlamentare Pittelli ai domiciliari per bancarotta

- Calabria, cronaca
24/11/2023

I finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro hanno arrestato e posto ai domiciliari l’avvocato ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli con l’accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale, in esecuzione di un’ordinanza del Gip su richiesta della Procura.


    Pittelli, condannato lunedì scorso a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo Rinascia Scott, è indagato in quanto amministratore di fatto di una società già in liquidazione poi dichiarata fallita.

Il Gip ha anche disposto il sequestro preventivo di un terreno edificabile a Stalettì e di denaro per circa 1,5 milioni di euro.
   I fatti risalgono agli anni 2021 e 2022. Secondo l’ipotesi accusatoria, Pittelli, in concorso con altri, avrebbe distratto l’unico bene della società di cui era amministratore di fatto, il terreno, che, contestualmente all’avvio della liquidazione, veniva ceduto ad un’altra società che secondo la Procura era stata appositamente costituita e anch’essa riconducibile all’indagato, nonché il corrispettivo della cessione del predetto bene. Inoltre, secondo i pm e la Guardia di finanza, ci sono gravi indizi su un altro episodio di bancarotta fraudolenta consistente nella mancata richiesta di restituzione di un credito di oltre 800.000 euro vantato dalla società fallita nei confronti di un’ulteriore società, anche quest’ultima poi dichiarata fallita, pur in presenza di un debito, verso la Regione Calabria, di oltre un milione di euro derivante dall’anticipo di un contributo pubblico ottenuto nel 2005 per la realizzazione sul terreno sequestrato di un complesso alberghiero, finanziamento poi oggetto di rinuncia e mai restituito.
   Oltre a Pittelli, nell’inchiesta sono indagate altre sette persone. A carico di uno di questi è stato disposto il sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, della somma di circa 77.000 euro in relazione all’ipotesi di reato di indebita compensazione di debito Iva, in quanto il debito Iva in capo alla società fallita sarebbe stato illecitamente neutralizzato con crediti riconducibili alla nuova società appositamente costituita.