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Filippo Turetta arrestato in Germania. Padre di Giulia: “L’amore vero non uccide”

- 19/11/2023
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AGI – Filippo Turetta è stato individuato e arrestato in Germania. Questa è l’ultima ora sul caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin e della fuga dell’ex fidanzato, indagato per il delitto.

Filippo ha usato banconote insanguinate per fare benzina

Banconote con macchie di sangue per fare benzina in un distributore automatico. Le ha usate durante la sua fuga Filippo Turetta, fermandosi domenica scorsa a fare rifornimento in un distributore automatico di Cortina. Le telecamere – scrive il Corriere Veneto – hanno inquadrato l’auto, la Fiat Punto nera, ed il ragazzo che introduceva il denaro nello sportello. Quando il titolare della stazione di servizio ha aperto l’impianto, qualche giorno dopo, tra le banconote ne ha trovata una da 20 euro con macchie di sangue.

Il messaggio del papà di Giulia

“L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non picchia, non urla, non uccide”. È il pensiero condiviso su Facebook da Gino Cecchettin, il padre di Giulia, dopo che la ragazza è stata trovata morta vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Tantissimi i commenti di affetto e solidarietà.  Poi un secondo messaggio con la foto della figlia: “Amore mio mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”.

Il ritrovamento del cadavere e la morte di Giulia

Sarà l’autopsia a stabilire in quale frangente è morta Giulia Cecchettin. Sul cadavere della giovane studentessa di Vigonovo ritrovato quest’oggi nella zona di Piancavallo in provincia di Pordenone a circa 1.000 metri di altitudine in fondo a un dirupo a cinquanta metri dalla sede stradale, sono presenti ferite da arma da taglio al collo e alla testa.

Ci sono anche lesioni sulle braccia e sulle mani a significare che Giulia ha cercato di difendersi dal suo omicida. Ricercato per il delitto è l’ex fidanzato Filippo Turetta, studente di ingegneria di Torreglia, del quale non si hanno più notizie da sabato scorso.

Le ultime immagini dei due studenti risalgono alle ore 23,30 circa proprio di sabato 11 quando le telecamere di videosorveglianza dello stabilimento ‘Dior’ di Fosso’ in provincia di Venezia avevano ripreso la violenta aggressione di Filippo nei confronti di Giulia.

Come hanno descritto gli inquirenti, la ragazza è stata prima colpita a calci mentre era a terra e poi nuovamente ferita con colpi che hanno “provocato copiosi sanguinamenti e, apparentemente esanime, caricata da Turetta nella propria auto“.

Tra le ipotesi quella del decesso al momento dell’aggressione, caricata in auto e poi accoltellata e gettata nel dirupo, oppure che l’omicida abbia ucciso la giovane donne tra le montagne di Piancavallo non distante dal lago di Barcis nella notte di domenica scorsa.

Secondo quando ricostruito dalla Procura della Repubblica di Venezia – sulla base degli accertamenti espletati dai carabinieri (oggi i Ris di Parma hanno lavorato fino alle ore 21 circa sul luogo del ritrovamento del cadavere di Giulia) Filippo Turetta si sarebbe sbarazzato del corpo agonizzante della ex fidanzata gettandolo nel dirupo.

Le telecamere hanno inchiodato Turetta anche in Austria, in Carinzia, nei pressi di Villach e Lienz. Avvistamenti che risalgono a domenica. La famiglia di Filippo, il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, e il parroco di Torreglia, Don Franco Marin, hanno lanciato l’appello al giovane di costituirsi alle forze dell’ordine e raccontare quanto accaduto.

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