Nota stampa
La Polizia Municipale di Messina è forse una merce di scambio per ripagare impegni e promesse elettorali? Questa è la domanda che oggi non possiamo non porci dopo avere assistito alla farsa messa in scena negli ultimi mesi, e che ieri si è conclusa con il preannunciato addio al Comandante Stefano Blasco. Rammentiamo che già nel mese di aprile cma. avevamo presentato una interrogazione al Sindaco anche n.q. di assessore con delega alla Polizia Municipale, con la quale gli chiedevamo di conoscere quali determinazioni intendeva adottare con riferimento alla scadenza del primo periodo di comando del dott. Blasco e di chiarire se aveva intenzione di procedere ad un rinnovo, ad una nomina fiduciaria o alla indizione di un concorso (come prevede la legge, v. interrogazione allegata). Il Sindaco, ovviamente, non si è mai degnato di rispondere né all’interrogante né al Consiglio Comunale, troppo preso a inaugurare parcheggi e spettacoli vari, ma dopo avere fatto una breve proroga del primo comando, ha atteso la scadenza dello stesso per “staccare la spina” al Comandante Blasco e rispedirlo a casa senza troppi complimenti. Ovviamente Basile non ha ritenuto di dovere fornire alcuna motivazione sulle ragioni del congedo del dott. Blasco, limitandosi a dichiarare che preferisce avere un nuovo comandante a disposizione per i prossimi 36 mesi, cioè per la durata residua del suo mandato amministrativo.
Abbiamo approfondito la questione e la spiegazione del Sindaco non solo non convince, ma è contraddetta dagli stessi atti amministrativi. Difatti, la prima cosa da mettere in evidenza è che ALLO STATO non esiste una nomina in favore di un nuovo Comandante, né del Comandante Cannavò di Ragusa (indicato verbalmente dal Sindaco come successore) né di altri. Siamo nel campo delle mere dichiarazioni, che non hanno alcun valore giuridico. La seconda cosa che desideriamo evidenziare è che, mentre Blasco viene rispedito a casa, Giardina riceve contemporaneamente la nomina di Comandante facente funzioni, tornando così a rivestire contemporaneamente il ruolo di comandante f.f. sia del Comune di Messina che della Città Metropolitana, senza avere superato una selezione né avendo il grado necessario a rivestire questo incarico. Perché una cosa è certa: a noi del Gruppo della Lega farebbe molto piacere se il Commissario Giardina ricevesse l’incarico di Comandante della Polizia Locale, ma se questo non è possibile (perché non ha il grado necessario o perché l’Amministrazione non lo vuole in tale profilo) non capiamo a che cosa serva utilizzarlo come un pedone sulla scacchiera, da sacrificare per tenere le caselle occupate, gravandolo di due incarichi dirigenziali che espongono pure entrambi gli Enti a possibili rivendicazioni economiche per le mansioni espletate. E così arriviamo al terzo punto: per quale ragione il Sindaco avrebbe scelto di nominare come Comandante della Polizia Municipale l’attuale Comandante della Polizia Municipale di Ragusa? Non ci risulta che il dott. Cannavò abbia formulato richiesta di comando, né ci risulta che il Comune di Messina abbia pubblicato un bando per acquisire la disponibilità di soggetti, in possesso dei relativi titoli e interessati a rivestire questo ruolo. Dunque si tratta – se davvero verrà nominato il dott. Cannavò – di una nomina ad personam, che per quanto possa essere astrattamente lecita, risulta essere moralmente scorretta perché espressione di pratiche personalistiche che espongono l’amministrazione al sospetto di ricorrere a politiche clientelari. Ci chiediamo infatti quale sia la ragione per la quale il Sindaco Basile, esponente di Sud Chiama Nord, dovrebbe ricorrere alla nomina di un soggetto che da sempre è vicino al Centro Destra ed all’ex Governatore Musumeci. Sulla stampa di ieri abbiamo letto che una possibile motivazione potrebbe essere ricercata nel sostegno fornito da De Luca al Sindaco di Ragusa nelle ultime elezioni amministrative. Se così fosse, e ci auguriamo che non sia questa la motivazione, vorrebbe dire che questa nomina altro non è se non il prezzo di uno scambio politico da prima repubblica, quella stessa che De Luca attacca rivendicando la sua pretesa superiorità morale quando invece farebbe meglio a tacere. Siamo consapevoli che Basile non risponderà a questa nota così come non ha risposto alla precedente interrogazione e per questa ragione, anche al fine di chiarire i profili di spesa e la legittimità del procedimento avviato dall’amministrazione comunale, presenteremo un esposto alla Corte dei Conti con i riferimenti del caso.
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