La Corte dei Conti muove critiche e riserve sulla manovra finanziaria del Governo nazionale, definendola troppo “localizzata” in termini di sbilanciamento finanziario “su progetti specifici”. Il riferimento è chiaramente espresso al progetto del Ponte sullo Stretto per il quale, è ovvio, che necessitano risorse straordinarie che coinvolgono buona parte della manovra stessa. E’ così che la Corte dei Conti giustifica le “riserve”: “forte sbilanciamento verso misure mirate a sostenere progetti specifici, primo fra tutti per peso finanziario, il Ponte sullo Stretto, seguito da una serie di altri interventi minori, con impatti limitati sul sistema economico per via della spiccata localizzazione”. Guido Carlino, presidente della Corte dei Conti specifica: “le prospettive di crescita del Paese appaiono rimesse fondamentalmente alla tempestiva e completa attuazione dei progetti inclusi nel Pnrr, non risaltando dalla nuova programmazione di bilancio misure di stimolo altrettanto innovative e in grado di competere”.
“Tale disegno viene perseguito utilizzando i margini disponibili in un quadro tendenziale che presenta spazi molto contenuti. L’equilibrio tra i diversi fabbisogni che viene descritto rimane quindi molto esposto alle intemperie di una congiuntura economica e sociale difficile”.
“Se appare corretto l’implicito richiamo in tutte le aree dell’azione pubblica ad un più attento utilizzo delle risorse, il quadro è soggetto al pericolo di non riuscire a mantenere la qualità dei servizi offerti, rischiando di vanificare, specie nel caso delle fasce più deboli della popolazione, il beneficio monetario che ci si propone di dare”, ha aggiunto.
“Già dal prossimo anno, le scelte che sono state prese, spesso a carattere temporaneo, richiederanno, per essere confermate, decisioni non semplici in termini di razionalizzazione della spesa. Scelte che dovranno trovare un importante sostegno da una decisa lotta all’evasione e da un efficiente ed efficace attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr”.
Dunque “le prospettive di crescita del Paese appaiono rimesse fondamentalmente alla tempestiva e completa attuazione dei progetti inclusi nel Pnrr, non risaltando dalla nuova programmazione di bilancio misure di stimolo altrettanto innovative e in grado di competere” con il piano.
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