
A Messina la situazione “casa” e’ un grosso problema e l’Unione Inquilini ne sa qualcosa, sempre in prima linea quando si tratta di sfratti, di emergenza, di degrado e disabilita’.
Il loro impegno forte e deciso anche se scuote le coscienze dei cittadini scivola come olio su chi invece e’ stato eletto per alleviare questi disagi.
Voglio raccontarvi il calvario di una famiglia perche’ e’ esemplare di un insieme di DIRITTI NEGATI: casa; lavoro; scuola; salute.
I loro BISOGNI iniziano nel 2013. Cinque esseri umani ignorati dalle ISTITUZIONI.
Anno 2013 la coppia e’ in attesa del primo figlio e vive dai genitori;
Anno 2014 dopo la nascita del figlio affitta un alloggio con regolare contratto;
Anno 2015 riceve lo sfratto esecutivo e va a vivere in un alloggio di fortuna abbandonato di proprieta’ dello IACP;
Anno 2016 il Giudice intima lo sfratto;
Anno 2017 e fino al 2019 anno di nascita di altri 2 figli vivono ospiti di parenti e amici, dai genitori e infine affittano una casa.
Anno 2020 il padre viene licenziato e non sono piu’ in condizione di pagare un affitto.
Anno 2021 alla minore viene diagnostico un disturbo dello spettro autistico.
Se tutto cio’ non bastasse, anche la signora ha delle importanti patologie che, in quel contesto di precarieta’, diventano sempre piu’ marcate.
Di tutto cio’ sono state informate le Istituzioni. I genitori disperati, non ricevendo risposte dal Dipartimento Politiche sociali, nel 2022 scrivono al Garante per l’infanzia e adolescenza che attenziona la problematica al Dipartimento Politiche sociali del Comune di Messina che, tuttavia, gia’ conosceva il grave stato in cui versava la famiglia.
La famiglia composta da due genitori e 3 minori si trova abbandonata e inascoltata dai servizi sociali con questi tre bambini, di cui due con la sindrome dello spettro autistico. Più volte hanno chiesto aiuto all’assessore alle politiche sociali, ai servizi sociali e quello che gli veniva proposto sostanzialmente era o andare in una comunità o in un albergo.
Nel frattempo la famiglia era stata dichiarata irreperibile in quanto la polizia municipale si era recata per ben tre volte nella vecchissima residenza e non li aveva trovati.
L’irreperibilita’ ha avuto conseguenze pesanti per la famiglia. La bambina ha perso di fatto tutti i benefici di cui godeva, mentre il bambino non li ha potuti neanche chiedere perché all’Inps hanno necessariamente bisogno della residenza. Più volte e’ stata chiesta la residenza all’assessore alle Politiche sociali, più volte l’hanno chiesta i genitori al Dipartimento Politiche sociali per le vie brevi, ma gli è stato sempre risposto che non era assolutamente possibile, in quanto erano degli abusivi. Salute, lavoro, previdenza e assistenza sociale sono solo alcune delle garanzie costituzionali che si perdono quando non si ha una residenza anagrafica. Questo vuol dire, per esempio, non poter avere un medico di base o ricevere la pensione. Questa famiglia e’ diventata una famiglia fantasma: senza codice fiscale; senza carta d’identita’; senza medico e di conseguenza non ha piu’ potuto percepire l’assegno di cura; l’indennita’ di accompagno; non ha potuto iscrivere i bimbi a scuola; non ha potuto usufruire di cure e terapie per i minori. Le istituzioni con la loro negligenza HANNO CANCELLATO un’intera famiglia. Ora non hanno bisogno piu’ di una casa: non esistono piu’!
Ed e’ proprio questa colossale negligenza istituzionale a costringere questa famiglia a prendere la decisione di entrare in quella casa. Nel giro di due giorni pero’ arriva la Polizia Municipale con l’avviso di sgombero.
La coppia, con due bambini in quelle condizioni, che hanno bisogno dei loro spazi e conosciamo bene qual è la situazione dei bambini con queste difficoltà, non ha potuto accettare le proposte del Dipartimento Politiche sociali: di andare in un albergo o in una comunita’ alloggio e quindi e’ stata in un certo qual modo costretta, per dare un tetto ai figli compatibile con le loro esigenze di salute, a entrare in un alloggio dove attualmente si trovano. E’ da mettere in evidenza che non sono entrati “scassando” la porta, ma sono entrati con le chiavi, non hanno rotto nulla. E questo perche’ avevano un accordo con la signora anziana che ci abitava e con i parenti della signora.
Compiere quest’atto illegale e’ stato dettato proprio dalla estrema situazione di necessita’ e, va detto, che era loro ferma intenzione di proseguire a pagare il canone di locazione in continuita’ ai precedenti inquilini.
Alla luce di questa drammatica situazione ancora una volta si recano al dipartimento Servizi sociali per trovare una soluzione per far ritornare in VITA una famiglia con tre minori e la proposta e’ stata quella di fare la residenza ai minori nella casa comunale, in modo tale da riacquistare il diritto alla salute, alla previdenza e all’assistenza sociale. INSOMMA il Dipartimento Politiche sociali proponeva la condizione di “SENZATETTO” per i tre minori.
Per fortuna che a Messina esistono avvocati con grande umanita’ e che si impegnano a favore dei piu’ deboli.
Infatti, dopo l’avviso di sgombero, e’ stata redatta una memoria procedimentale per rappresentare la situazione. Memoria procedimentale che però è stata rigettata, contestualmente si e’ proceduto a presentare istanza di assegnazione in deroga di alloggio ERP, ma anche questo è stato rigettato. Proprio in questi giorni e’ stato fatto ricorso, e’ stato notificato, ma non e’ ancora depositato in quanto sono in attesa del verbale della Polizia Municipale.
La famiglia in questo momento ha fatto la scelta di spostare, per una questione puramente formale, la residenza presso la casa della mamma della signora, con tutto quello che ovviamente ne conseguirà, perché nel momento in cui si sposta la residenza, questa azione “fa reddito” con nla conseguenza di perdere il reddito di cittadinanza. Però pur di dare ai bambini i servizi per loro indispensabili hanno fatto questa scelta. La minore lo scorso anno andava all’asilo e la partecipata del Comune di Messina per i servizi sociali ha inferto un altro duro colpo a questa famiglia lasciando la minore per un intero anno senza l’assistente alla comunicazione e senza assistente igienico/personale.
Quest’anno solo ieri ha avuta assegnata l’ASACOM da parte della Messina Social City, dopo oltre un mese di inizio della scuola.
Per quanto riguarda la residenza c’e’ giurisprudenza per cui può essere data la residenza anche agli abusivi, soprattutto nei casi specifici come quello di questa famiglia.
Questa è la situazione, non hanno avuto sostanzialmente nessun sostegno da parte del Comune di Messina e del servizio sociale, se non la proposta di andare in un albergo o fare la residenza nella casa comunale cosa assolutamente improponibile per una famiglia che ha bambini che non può tenere chiusi in una stanza d’albergo o renderli senza fissa dimora. Tutto cio’ succede a Messina e vi posso assicurare che non e’ un caso isolato. In questa storia e’ palese il fallimento e l’incapacita’ delle politiche sociali nel comune di Messina.
Per il Movimento firmano 98 cittadini volontari
Angela Rizzo
