Si è tenuta in data odierna, presso il Palazzo del Governo di Messina, una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, finalizzata ad un approfondimento dei fenomeni estorsivi e usurai nell’ambito di questa provincia.
La riunione è stata convocata dal Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, in occasione della visita del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Prefetto Maria Grazia Nicolò, che ha presenziato all’incontro.
In tale occasione sono intervenuti, oltre al Questore, al Comandante Provinciale dei Carabinieri e al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, i Procuratori della Repubblica di Messina, di Barcellona Pozzo di Gotto e di Patti, il Capo Sezione Operativa Direzione Investigativa Antimafia di Messina, nonché i rappresentanti delle associazioni locali antiracket ed antiusura: ACIO – Associazione Commercianti ed Imprenditori Orlandini di Capo d’Orlando, ACIS – Associazione Commercianti Imprenditori Santagatesi di Sant’Agata di Militello, ACIAP Libero Grassi di Patti, Fondazione Don Pino Puglisi di Messina, AOCM – Associazione Operatori Comprensorio del Mela di Milazzo, Addio Pizzo di Messina, Fonte di Libertà di Terme Vigliatore, Liberi Tutti di Barcellona Pozzo di Gotto.
Oggetto dell’incontro è stato, da una parte, quello di promuovere una generale riflessione sull’estorsione e sull’usura – intese come pratiche antisociali tra le più odiose in quanto, oltre a sfruttare lo stato di bisogno delle persone, sono in grado di creare uno strappo nel tessuto economico e sociale di un territorio – e, dall’altra, quella di fornire una dettagliata informazione circa gli strumenti che lo Stato mette a disposizione con aiuti concreti erogati dal Fondo di solidarietà antiracket e antiusura alle vittime richiedenti che hanno denunciato.
Il Prefetto di Messina, in apertura, ha ribadito l’impegno e la costante attenzione delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine nell’attività di contrasto alle fattispecie delittuose in argomento e, altresì, a supporto delle vittime. Ha rivolto apprezzamenti alle associazioni intervenute, ringraziandole per la loro opera di sensibilizzazione e per la loro azione di cittadinanza attiva in relazione a tali fenomeni criminali, formulando l’invito a proseguire la loro attività.
Durante il corso della riunione, i Procuratori della Repubblica di Messina, Barcellona Pozzo di Gotto e Patti hanno segnalato come il numero delle denunce presentate dalle vittime dei reati di estorsione e, soprattutto, del reato di usura sia esiguo e questo appare riconducibile anche ad una mancanza di tensione sotto il profilo culturale e, in tale direzione, hanno auspicato una maggiore collaborazione anche da parte delle associazioni antiracket e antiusura, punto di riferimento per le vittime sul territorio.
Nel corso dell’incontro è stato analizzato, attraverso il qualificato intervento delle Forze dell’Ordine presenti, il quadro complessivo dell’estensione di tali fenomeni criminosi nella provincia di Messina, anche alla luce dei recenti episodi occorsi che hanno portato alla denuncia di atti riconducibili al reato d’usura.
I numeri della banca dati del Servizio di indagine interforze, illustrati dal Prefetto Di Stani, hanno fatto registrare, rispetto al triennio, una lieve flessione delle denunce nell’ultimo anno (seppure il dato si ferma al terzo trimestre dell’anno in corso): in particolare, per quanto attiene all’estorsione, a fronte di 128 denunce nel 2021 e 118 nel 2022, nell’anno in corso sono 84; per l’usura, rispetto alle 8 denunce del 2021 e alle 3 del 2022, nel 2023 non vi sono state denunce fino al mese di settembre.
Con riferimento, invece, al dato numerico delle istanze presentate al Comitato di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, il Commissario Nicolò ha fornito i dati sia livello nazionale che territoriale. In particolare, per quanto riguarda la provincia di Messina, le istanze di accesso al fondo, per quanto riguarda il reato di estorsione, sono state n. 5 nell’anno 2021, n. 7 nell’anno 2022, n. 2 nell’anno ancora in corso, mentre, per quanto concerne il reato di usura, a fronte di n. 7 istanze presentate nell’anno 2021, vi sono n. 3 istanze nell’anno 2022 ed ancora nessuna istanza per l’anno 2023.
Le somme deliberate a favore dei soggetti che hanno presentato istanza nella provincia di Messina sono state, complessivamente, per il reato di estorsione, € 191.474,50 nel 2021, € 1.651.057,68 nel 2022, € 200.416,70 nel 2023, mentre, per il reato di usura, sono stati deliberati € 94.533,00 nell’anno 2021 e € 7.264,00 nell’anno 2023.
A tale riguardo, il Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusuraha evidenziato come la sinergia fra lo Stato, in tutte le sue articolazioni, e le forze sociali rappresenti lo strumento principale per contrastare i fenomeni del racket e dell’usura: infatti, da un lato, si procede alla repressione grazie al lavoro dell’Autorità Giudiziaria e delle Forze dell’Ordine, dall’altro, si rafforza il momento della prevenzione a tutela delle vittime, attraverso il supporto dello Stato alle stesse.
In conclusione, il Commissario Nicolò ha ribadito il valore della “denuncia” dei fatti estorsivi e di usura da parte delle vittime di intimidazioni quale strumento di affrancamento dalla criminalità organizzata e volano per lo sviluppo di un’economia libera. In tale contesto, fondamentale è anche l’attività solidaristica delle Associazioni antiracket e antiusura, alle quali il Commissario ha rivolto l’invito a promuovere ancora di più tra gli imprenditori il tema dell’importanza di denunciare tali fenomeni criminosi.
Le Associazioni antiracket e antiusura intervenute, nel ringraziare il Commissario e il Prefetto per l’incontro odierno, hanno evidenziato come uno dei fattori determinanti per gli imprenditori che intendono denunciare gli episodi di estorsione e di usura sia il timore di rimanere isolati nella società e di essere vittima di ritorsioni da parte della criminalità organizzata. In tale contesto si espleta la loro attività di promozione della cultura della legalità e il supporto alle vittime, anche attraverso la costituzione di parte civile durante processi. Le stesse hanno, infine, accolto l’invito del Commissario Nicolò e delle altre parti intervenute ad un maggiore coinvolgimento ed a uno sforzo sinergico di tutte le parti per rafforzare il convincimento della efficacia degli strumenti predisposti dallo Stato nel contrastare i fenomeni del racket e dell’usura.
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