Riceviamo e pubblichiamo
“Colleghi e Amici, iscritti e non iscritti a queste sigle sindacali, sentiamo il dovere di dare seguito alla lettera aperta degli apprendisti licenziati con una nostra nota rivolta a tutti voi dopo lo sciopero di giorno 7. Questa volta non vogliamo cadere nello stucchevole scambio di comunicati stampa con il Presidente Campagna che in queste occasioni tira fuori il meglio di se stesso. Bisogna dare atto a Pippo che nell’azione di propaganda si è migliorato ed ha fatto tesoro del principio per cui: se ripeti tante volte una menzogna la fai diventare verità. A prescindere dal livello di adesione alla protesta che in ogni caso Campagna avrebbe manipolato a suo uso e consumo, l’inedita menzogna destinata a diventare verità per l’opinione pubblica ha i connotati del paradosso. Il Presidente sta raccontando alla città che in ATM ci sono pochi ribelli millantatori dediti allo sciopero mentre il resto dei dipendenti sarebbe soddisfatto del rapporto con la dirigenza e non avrebbe scioperato per dimostrare attaccamento all’azienda.
In buona sostanza l’ultimo sciopero, che per ovvi motivi non ha fatto registrare le altissime adesioni di precedenti proteste, è servito all’azienda per mettere sotto il tappeto tutte le pressioni cui siete sottoposti giornalmente ed ha consentito al Presidente di descrivere un’azienda paradisiaca, immersa nell’atmosfera di fratellanza, dove nessuno si lamenta e il management è un tutt’uno con la forza lavoro. In un solo colpo Campagna ha abilmente gettato nel dimenticatoio l’atmosfera feudale che ha imposto in azienda dal primo momento e gli atteggiamenti da padrone che lui e i suoi adepti utilizzano nell’intimo delle mura aziendali .
Nel suo comunicato ha cancellato dalla memoria dei messinesi le centinaia di contestazioni e messe in mora che vi colpiscono mensilmente e mortificano il vostro salario, i tempi di percorrenza dei bus, teorici e invivibili, che siete costretti a rispettare ad ogni costo per non
incorrere nella consueta sanzione che toglie pane ai vostri figli, la ataviche disfunzioni del tram che puntualmente l’azienda giustifica con la negligenza dei conducenti, gli errori nelle buste paga e nel premio di produzione sempre a danno dei lavoratori, lo straordinario non pagato, le ore di lavoro che con ogni artifizio vengono sottratte dal vostro magro stipendio, i capilinea senza servizi igienici che fanno diventare ogni servizio un dramma, soprattutto per le donne; le contestazioni capziose per non aver rispettato gli autoritari ordini di servizio in tema di malattia e permessi Legge 104, i coordinatori e responsabili aziendali gasati dal Presidente che vi urlano in faccia e vi impongono il loro diktat, senza se e senza ma, azzerando ogni forma di dignità operaia.
Amici e colleghi, Campagna ai giornalisti può raccontare ogni menzogna ma noi che ascoltiamo giornalmente le vostre denunce e viviamo direttamente il dramma della vostra giornata lavorativa, sappiamo che coloro che hanno scelto di non scioperare non l’hanno fatto per l’attaccamento all’azienda narrato dal Presidente ma per conclamata paura di successive ritorsioni.
Abbiamo visto con i nostri occhi gli adepti del Presidente sulla terrazza dell’azienda, senza parapetto, in barba ad ogni regola sulla sicurezza, intenti a video-riprendere i manifestanti scioperati in chiara azione di minaccioso dossieraggio volto a fargliela pagare a chi osa ribellarsi. Durante lo sciopero abbiamo appreso in tempo reale le azioni antisindacali della
Sala Operativa che si è affannata a coprire gli scioperanti con le numerose riserve, mai tante prima d’ora, imponendo il cambio fuori deposito.
Sappiamo anche di sedicenti rappresentanti sindacali che nei giorni precedenti allo sciopero hanno travisato il loro ruolo intimando ai lavoratori di non scioperare, “con i tempi che corrono non conviene mettersi contro Campagna” e poi… una mancata adesione allo sciopero può sempre trasformarsi in speranza di promozione.
Con questi presupposti lo SCIOPERO DI GIORNO 7 E’ STATO UN SUCCESSO, ringraziamo chi ha avuto il coraggio di reagire ma non gettiamo la croce su chi ha avuto paura. CISL, UIL e ORSA hanno fatto il loro dovere sindacale difendendo 5 padri di famiglia licenziati senza motivazione e chiedendo chiarezza al Sindaco che si è impegnato a dare una risposta. Coloro che dalla posizione di sindacalisti hanno remato contro la protesta, al netto dell’intempestiva richiesta dei Fringe benefit, dovranno rispondere prima a sé stessi e poi ai lavoratori quando Campagna e il suo staff continueranno a bastonarli. Siamo tutti vittime della politica aziendale contro i dipendenti e sappiamo che la musica non cambierà consentendo a Campagna di raccontare ai giornalisti di lavoratori che vivono beatamente nell’azienda dei sogni.
Andremo avanti con la nostra azione di protesta per i 5 licenziati ma anche per denunciare le condizioni lavorative cui siete costretti e siamo certi che presto la paura si trasformerà in legittima rabbia per la tutela della dignità.
Oggi GAMBINO, LO VECCHIO, ZANGLA, BORGIA E GIORGIANNI
il prossimo sarai tu e potresti non trovare nessuno a difenderti….“