“Mi ritrovo a scrivere per i maledetti contratti co.co.co. mondo sommerso e invisibile del quale non frega niente a nessuno, mi chiedo perché? Perché lo stato ha bloccato immediatamente il bonus 110%? O come mai sta pensando di togliere il reddito di cittadinanza? Forse perché lo stato in qualche modo si sentiva truffato da persone , che come spesso accade in Italia, hanno usato queste opportunità in modo illecito, relativamente giusto ,ma allo stesso tempo mi chiedo come mai se è il popolo a venire truffato non frega niente a niente a nessuno?”.
Lo scrive in un’ennesima lettera Elisa Maimone, giovane messinese alle prese con un “mondo ingiusto“. Quello dei contratti precari, con i quali ogni diritto è negato, anche quello di percepire il “giusto” per il proprio lavoro, quello del “se non sei amico di” allora è meglio che lasci ogni speranza alle porte di quel contorto e doloroso percorso della ricerca di un’occupazione dignitosa.
Di chi la colpa? Dello Stato? Dei datori di lavoro? Dei sindacati che non svolgono debitamente il ruolo a cui sono chiamati, anche eticamente? O di una città che sa, apprende, critica dietro una tastiera o al bar, ma non ci pensa nemmeno a mobilitarsi e scendere in piazza per sostenere i diritti, combattere le ingiustizie, far sentire la propria voce, a meno che non si metta in pericolo… il calcio.
Dimentichiamoci dei giovani, isoliamoli, disinteressiamoci e loro ci lasceranno, abbandoneranno sempre in numero maggiore questa Messina apatica e curante solo del proprio orticello, di quelle comodità minime, affetta da una “meritocrazia” disfunzionale di cui l’Università ne è esempio.
La lettera di Elisa continua…
“Dalle mie ultime lettere sono passati mesi sostanzialmente non è cambiato nulla, a parte che ad oggi ho più informazioni. Da giugno ad ora ho collaborato con altre quattro società: 3 di recupero crediti e un call center, ormai mi faccio assumere per raccogliere informazioni, perché la speranza di avere uno stipendio dignitoso è persa da tempo ormai , ed in più per dimostrare che ogni società che ti assume con questa tipologia di contratto fa ciò che gli pare dei collaboratori, in ordine di vergogna:
Partiamo da un noto Call center di Messina sito a Pistunina che mi assume con un contratto cococo che mi dice che mi pagherà 6 euro l ora ma allo stesso tempo mi mette il vincolo di fare 4 ore al giorno non di più, che c’è la possibilità di fare più ore ma solo al raggiungimento degli obbiettivi!!! Immediatamente facendo un piccolo conto mi rendo conto quindi che lo stipendio per il primo mese sarebbe stato di 440 euro circa. Chiedo umilmente allora di poter fare smart working per ammortizzare le spese, ovviamente mi viene negato, chiedo allora di poter fare più ore per poter guadagnare qualcosa in più e mi viene negato anche questo, arriviamo allo stipendio 240 euro, con una mail di dimissioni faccio notare il mio disappunto e poi telefonicamente parlo con il capo che mi dice
1 che a casa sua lui fa come vuole ,quindi può negarmi lo Smart working! e 2, il mio stipendio è frutto di 47 ore di lavoro quindi non capisce la mia polemica, che la sua società non è una Onlus ( testuali parole) e che non può farmi fare più ore senza il raggiungimento dell’ obbiettivo, aggiunge inoltre che di sicuro non ho letto bene il contratto …cosa vera perché il contratto mi è stato fornito solo dopo questa telefonata! Leggo il contratto e…nell’ allegato nello specifico fasce orarie trovo..
“nell’ ambito di tali fasce il collaboratore sarà LIBERO DI DECIDERE SE EFFETTUARE LA PRESTAZIONE E , COMUNQUE, DI QUANTIFICARE LA DURATA DELLA STESSA”
Quindi in realtà io, come da contratto ,avrei potuto fare più ore!! ???
Sempre da contratto orario si evince che il raggiungimento degli obbiettivi serve a far salire la tariffa oraria partendo da 6 euro per poter arrivare fino a 10 euro l’ora, nessun riferimento al vincolo obbiettivo=ore di lavoro.
Andiamo a Cosenza società di recupero che parla di un fisso + provvigioni …(stesso contratto)che stabilisce di pagarmi al pezzo 2 euro a pratica , primo mese 100 pratiche , dato sempre stabilito dalla società! Quindi primo mese 210 euro di stipendio. Secondo mese con lo stesso contratto, la società mi inserisce in un altro prodotto, dove non vengo pagata a pratica ma ad ore, non firmo un altro allegato che specifica questo e in un confronto telefonico mi viene detto che gestiro 450 pratiche per 400 euro e se dovessi raggiungere l obbiettivo mi daranno 150 euro in più. Ora non sto qui a spiegare il concetto di provvigioni, ma non è questo! Ad ogni modo, arrivati allo stipendio prendo, per queste pratiche, 350 euro perché nel mese di agosto mi sono fermata una settimana…ma non capisco se è un part time un cottimo se un contratto a ore…di sicuro non c’è il co.co.co in tutto questo!
Poi va bene c’è la storica società di Messina che decide di pagarti solo a provvigioni, e che accetta mandati con provvigioni da fame. Che hanno prodotto e producono stipendi da 300/ 400/ 200 euro!
In ultima società di recupero crediti di Palermo che da un fisso più provvigioni, nel dettaglio 375 euro + provvigioni. Qui il discorso provvigioni e molto più articolato quindi non mi dilungo ma il mio stipendio totale è stato di 378 euro.
Preciso inoltre che la collaborazione con la società di Palermo e di Cosenza sono state fatte contestualmente, mattina Cosenza pomeriggio Palermo in modalità Smart working nel mese di luglio (40gradi all’ ombra)9 ore al giorno di lavoro per 2 società diverse hanno prodotto uno stipendio totale di 541 euro visto a settembre!
Prego l’ispettorato del lavoro al quale fornirò i nomi delle qui sopra elencate società, di verificare in quali condizioni lavorano i collaboratori co.co.co ,che già di per sé è un contratto senza tutele senza garanzie ma che in più viene modellato a proprio piacimento dalle società che lo applicano.
C’è gente che lavora da 20 anni con questo contratto e non può minimamente pensare di richiedere un mutuo che non conosce parole come ferie pagate, tredicesima, quattordicesima, chi lavora con questo contratto non potrà mai essere una persona ,che con il proprio lavoro, conquisterà l indipendenza, per non parlare della dignità che viene calpestata ogni volta che ricevi uno stipendio al di sotto delle 1000 euro. Vanno apportate delle modifiche vanno fatti più controlli!!!“.
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