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“Sindaco Basile, è finita la fase della propaganda?”, lo chiedono i dipendenti del Comune di Messina e della Città Metropolitana. La nota sindacale congiunta

- 24/10/2023

Nota sindacale congiunta: FP CGIL, Francesco Fucile – UIL FPL Livio Andronico – CSA Pietro Fotia – SILPOL, Giuseppe Gemellaro

I dipendenti del Comune e della Città Metropolitana chiedono all’Amministrazione Basile se è terminata la fase degli annunci e della propaganda?
Le innumerevoli dichiarazioni ed impegni del Sindaco sul personale del Comune e Città Metropolitana di Messina si schiantano contro gli atti amministrativi emanati dai 2 Enti.
Forse è il caso di chiarire a tutti “chi decide cosa”!
La politica dell’Amministrazione Basile nei confronti dei dipendenti Comunali e della Città
Metropolitana ripercorre quella delle scelte non fatte e degli atteggiamenti che si confermano sempre più penalizzanti. Infatti le aspettative professionali ed economiche dei dipendenti continuano ad essere trattate come atti obbligatori per legge e non come valorizzazione di competenze e rispetto della dignità professionale di chi ha consentito a tutti i Governi della città di attuare la propria azione amministrativa e di erogare servizi sostenibili ai cittadini.

I lavoratori degli Enti Comune e Città Metropolitana di Messina hanno subito in questi anni le
conseguenze della falcidia della dotazione organica, attraverso i copiosi pensionamenti, arrivando a valori impensabili ed insostenibili per la 13 area metropolitana del paese, e nel momento in cui l’Amministrazione vara il fabbisogno del personale, nel prevedere gli accesi dall’esterno, salta completamente ogni procedura che riconosca merito e gratificazione al personale “storico” degli Enti. Tale aspetto stride fortemente con la scelta operata da chi, oggi Sindaco, ha facilmente dimenticato ruolo ed impegno dei lavoratori che ha diretto quando era Direttore Generale del Comune di Messina e precedentemente componente e Presidente dei
Revisori dei Conti o in Città Metropolitana Presidente del Nucleo di Valutazione del Personale.

Se ripercorriamo le dichiarazioni del Sindaco dal Suo insediamento ad oggi troveremo rassicurazioni su tutti i fronti, richieste alle OO.SS. e ai dipendenti di portare pazienza, di aspettare gli esiti del giudizio della Corte dei Conti sul Piano di riequilibrio per il Comune di Messina e della fuoriuscita per la Città Metropolitana dalla condizione di Ente strutturalmente deficitario, tempi trascorsi e situazioni di criticità superate ma gli impegni del Sindaco Basile a tutt’oggi possono essere rubricati solo a propaganda. Alle OO.SS. in questi anni non può essere imputato alcun atteggiamento pregiudizievole di contrapposizione ma, nel rispetto dei ruoli, hanno svolto un ruolo di costante negoziazione per affrontare tutti i temi del personale sia per gli aspetti giuridico-organizzativi che per quelli retributivi.

Nel merito si evidenzia quanto segue:

  • Le Posizioni Organizzative e le Alte Professionalità per il Comune di Messina, oggi nel CCNL Elevate Qualificazioni, non hanno trovato in questi anni l’attenzione da parte dell’alta Dirigenza Comunale per quegli adempimenti necessari e previsti nel regolamento (pesature) approvato con delibera di Giunta n.459 del 08/07/2019 che avrebbero consentito di regolarizzare la posizione di quei dipendenti incaricati dei vari servizi ma non corredati dalle necessarie coperture

Per quale motivo questo obiettivo primario e fondamentale è stato disatteso?

La contrattazione decentrata integrativa per il triennio giuridico 2023/2025 ed economico per il 2023 a livello di Ente, seppur il CCNL 16/11/2022 stabilisca termini non oltre il primo quadrimestre dell’anno di riferimento, non è stata ancora attivata al Comune di Messina e restano in campo ancora atti da liquidare ai dipendenti relativi agli anni pregressi 2021 e 2022, mentre in Città Metropolitana è stata presentata una piattaforma per il CCDI che ha solo il sapore della penalizzazione per i dipendenti;

  • Le valutazioni che emergono dall’atto di indirizzo impartito alla delegazione trattante di parte pubblica, praticamente un unico atto per Comune di Messina e Città Metropolitana, lasciano interdetti se non basiti, pare quasi che non lo abbia scritto il Sindaco Basile, proprio per la reiterazione di quegli atteggiamenti richiamati in precedenza:
  • a previsione di tre anni, periodo minimo, di permanenza nella posizione economica per poter partecipare alle procedure selettive di conferimento dei “differenziali stipendiali”;
  • la destinazione alle progressioni economiche all’interno delle aree di un ammontare di risorse corrispondente al recupero delle quote di PEO liberate dal personale cessato nell’anno precedente, mina fortemente le legittime aspettative dei lavoratori e non tiene conto dell’età anagrafica e della residuale permanenza in servizio degli stessi, traducendosi di fatto in una riduzione di chanche;
  • la previsione nei due Atti di indirizzo di un passaggio sulle progressioni di carriera che sembra quasi voler dire a tutti, OO.SS. e dipendenti, “abbiamo scherzato ingoiatevi questo rospo”.

Ma la consapevolezza che trattasi un messaggio chiaro che il Sindaco Basile o chi per Lui ha voluto inviare sta proprio nel fatto che i 2 Atti adottati sono lo strumento di indirizzo per le Delegazioni Trattanti di parte pubblica per la definizione dei CCDI quindi che “ci azzecca” parlare di altro?
Nei PIAO dei due Enti, in aperta contraddizione con quanto sempre affermato dal Sindaco Basile e dal Suo Direttore Generale, le progressioni verticali previste sono pari a zero, nonostante il costo per finanziarle, da decurtare dalla capacità assunzionale, nel limite del 50% dei posti riservati all’esterno, sia irrisorio e non intralcia per nulla le procedure concorsuali pubbliche già avviate.
La richiesta unitaria, formulata in tal senso in data 08.08.2023 dalle Organizzazioni Sindacali, in
merito alle procedure concorsuali del Comune di Messina in deroga, di cui all’art. 13 del CCNL
2019/2021, che prevedeva l’utilizzo della intera somma di cui allo 0,55% del monte salari 2018 e la ripartizione della stessa rispettando il principio della proporzionalità tra i vari profili professionali, pur essendo stata accolta in fase di confronto tra le parti, OO.SS e Direttore Generale, è stata poi totalmente disattesa nonostante l’impegno assunto.

A volte c’è da chiedersi se non sbagliamo gli interlocutori.


Cosa dire invece della tempestività quando si tratta di trovare le risorse economiche e le
giustificazioni del caso per raddoppiare e/o triplicare le indennità, non obbligatorie, della politica (Sindaco, Giunta, Presidente del Consiglio, Consiglieri Comunali, ecc.). Quasi a voler perpetuare l’assunto che tutte le colpe ed i danni dell’ Ente siano da ascriversi ai lavoratori, rei di rappresentare il valore negativo dinanzi all’opinione pubblica. Tutte queste valutazioni scaturiscono dal raccordo costante coi lavoratori, fortemente preoccupati da quanto è accaduto in passato e da quanto si sta prefigurando e ci inducono senza indugio a chiamare a
raccolta i lavoratori del Comune e della Città Metropolitana in questi ultimi anni assimilati da identico e riprovevole destino.