Aumentano i prezzi, aumenta la crisi, aumenta il disagio, ed aumentano anche i compensi dei Consiglieri Comunali, persino quelli dei Revisori Contabili, ma non se ne parla per gli stipendi del personale, neanche per l’economia reale dei cittadini.
Così, dopo la necessaria variazione di bilancio votata ed approvata il 3 ottobre scorso, si tratta adesso di dare seguito all’adeguamento dei compensi dei consiglieri comunali, in conseguenza di quanto è già accaduto per Sindaco (Basile guadagna più di quello di Parigi!), assessori e presidente del Consiglio Comunale. Tutto andrà a dibattito in Consiglio Comunale il 23 ottobre, il prossimo lunedì, e già per i Consiglieri Comunali, chiamati ad esprimersi sull’allargare il proprio portafoglio (sic!), si potrebbe passare dai 56 euro lordi per ogni gettone di presenza, fino ai 112 euro a seduta. Un bel raddoppio, a spese in massima parte del bilancio comunale, che al netto rappresenta uno stipendio di tutto rispetto. A margine e senza alcun collegamento, certo però che parlare di “gettoni di presenza” nella città che ha conosciuto “gettonopoli” un po’ desta sensazione…
Ma non è finita qui perché da gennaio potrebbe ULTERIORMENTE aumentare.
Tutto parte dall’applicazione dell’articolo 38 della Legge Regionale n. 9 del 27 luglio del 2023. Un recepimento e adeguamento del Testo Unico Enti Locali che nasce dal principio del riconoscimento del “rischio” degli amministratori locali nell’esercizio del compito affidato loro dai cittadini, quelli per i quali lo stipendio rimane al palo, dipendenti comunali in prima fila.
Insomma un’operazione che frutterà compensi raddoppiati a pari impegno da parte dei consiglieri comunali, ma anche da parte dei revisori contabili che avranno anche loro la dovuta fetta di incremento dei compensi.
Chi rimane fuori dalla “ruota della fortuna” degli aumenti , oltre ai cittadini? A bocca asciutta potrebbero rimanere i consiglieri di Circoscrizione che, nonostante il loro impegno concreto come veri e propri “sensori” della salute politica pubblica e recettori delle esigenze dei cittadini, in barba al tanto decantato decentramento nel concreto mai applicato davvero, insomma, nonostante siano davvero in prima fila, per loro non è previsto alcun adeguamento. “Colpa” del parere dell’assessorato regionale che ha condiviso quello della segretaria regionale del Comune di Messina, Rossana Carrubba e che sarebbe contrario anche all’adeguamento per i Consiglieri Comunali. Pertanto come fare due pesi e due misure? Se si adegueranno i compensi dei Consiglieri Comunali, stessa cosa si dovrebbe fare anche per quelli delle Circoscrizioni che dovrebbero ricevere il 60% delle indennità dei consiglieri seduti a Palazzo Zanca. Dunque un parere applicato non in maniera egalitaria?
E’, però, un ragionamento di equità e di responsabilità che avrebbe dovuto prevalere rispetto alle indubbie convenienze personali: nessuno imponeva che sindaco, assessori, presidente del Consiglio, Consiglieri Comunali e perfino revisori, si aumentassero lo stipendio.
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