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La corsa alla “solidarietà” a Cateno De Luca: anche le “quote rosa” contro una donna sola. Valga per tutte quel che si scrive

- 07/10/2023
GALLO MUSOLINO DE LUCA

Nei momenti difficili, e ce ne sono tanti in politica, come anche nella vita, è importante non restare soli. Così dopo la “pugnalata” la stessa regola vale anche per Cateno De Luca. In queste ore, quasi come in una scuderia di campioni in una squadra in difficoltà, sono arrivati TRE comunicati stampa che esprimono “la piena solidarietà a Cateno De Luca”. In particolare un comunicato che in redazione arriva dapprima inviato dal Presidente del Consiglio Comunale di Messina Nello Pergolizzi e poi che arriva nuovamente da parte delle “quote rosa amministrazione Basile” . Dopo poco ecco che arriva anche la solidarietà del sindaco di Messina Basile. I tre comunicati esprimono, soprattutto, un messaggio chiaro di disappunto per la senatrice Musolino. Tutti contro l’ex collega di partito, tutti contro chi ha deciso, democraticamente come è consentito, di decidere di cambiare idea e passare ad altro schieramento politico. Insomma tutti contro una donna che adesso è sola con nuovi compagni di partito.

Ma cominciamo dalla “solidarietà” del Sindaco di Messina Federico Basile che nell’incipit fa un po’ la storia di quel che è accaduto alle ultime elezioni, Nazionali e Regionali e che sottolinea “la nascita del movimento SUD chiama NORD, un progetto ambizioso in cui tutti abbiamo creduto e continuiamo a credere“.

La reprimenda alla Musolino arriva subito dopo: “Per incidere bisogna crederci e lavorare quotidianamente e non bastano le ‘comparanze’ politiche. Chi crede ad un progetto lo porta avanti senza farsi incantare dalle sirene del potere fine a sé stesso che ti porta a perdere la testa“. Basile sottolinea che ” Noi siamo tutti frutto del progetto che Cateno De Luca ha avviato a Messina nel giugno del 2018″.

Ed ecco la solidarietà: “Non posso non esprimere la mia piena solidarietà al sindaco Cateno De Luca. Da sindaco a sindaco da amministratore ad amministratore da colui che nella Giunta e nelle Partecipate ha sempre creduto e valorizzato le figure femminili ben oltre le cosiddette quote rosa. Non è giusto che per mera strumentalizzazione politica tutto questo venga insabbiato spostando l’attenzione su argomenti inesistenti, piuttosto concentriamoci sulla incoerenza politica e sulla totale mancanza di rispetto umano rappresentato da certi ingiustificati cambi di casacca?“. Basile, inoltre, dice che avrebbe preferito astenersi dal commentare “le tristi recenti vicende” che altro non sono che l’espressione di un diritto democratico e che dovrebbero invece rappresentare un momento di silente riflessione vertente sul cosa può essere accaduto e cosa può essere cambiato. Ma tant’è che anche il Consiglio Comunale a firma di “Concetta BUONOCORE, Giuseppe BUSA’, Salvatore CARUSO, Francesco CIPOLLA, Nicoletta D’ANGELO, Rosaria DI CIUCCIO, Antonella FEMINO’, Serena GIANNETTO, Margherita MILAZZO, Raimondo MORTELLITI, Salvatore PAPA, Nello PERGOLIZZI, Raffaele RINALDO, Giuseppe SCHEPIS e Giuseppe TRISCHITTA – scrivono – in riferimento alle ultime spiacevoli vicende relative all’abbandono della Senatrice Dafne Musolino, che in questi giorni hanno caratterizzato la cronaca politica nazionale e cittadina e delle quali sono venuti a conoscenza senza alcun dovuto preavviso da parte della Senatrice e in assenza di un naturale dibattito interno al nostro partito, esprimono solidarietà e vicinanza a Cateno De Luca“.

Un comunicato che, anche in questo caso come in quello del sindaco parla di “famiglia politica“. “Cercando di far maggior chiarezza ai cittadini, noi tutti eravamo convinti che la scelta della candidatura di Dafne Musolino fosse idonea ad affrontare, tutti insieme, le varie problematiche trovando soluzioni ed evitando che si accentuino. Quanto sopra è auspicabile attraverso un confronto interno che, se non voluto, dimostra come si voglia continuare ad essere distanti dai problemi reali dei cittadini e dei territori ed evidenzia come si possa essere legati a vecchie logiche che non appartengono certamente alla nostra famiglia politica“.

La nota stampa dei consiglieri firmatari così continua: “Noi non solo ci opponiamo a questa impostazione, ma continueremo anche ad agire nella stessa identica modalità che ha consentito al nostro Gruppo Politico di operare sempre con chiarezza, determinazione ed unanimità, su tutte le scelte portate avanti fino ad oggi. Ci auguriamo di vedere la senatrice Musolino candidata nel nostro collegio alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, tra le fila di Italia Viva, forte dei 50 mila voti conseguiti nell’ultima competizione elettorale europea e di tutte le nobili motivazioni che hanno determinato la sua scelta di tradire la fiducia di Cateno De Luca, di tutta la classe dirigente del nostro movimento politico e, non per ultimo, di tutti coloro che l’hanno votata solo perché espressione di un preciso progetto.

Se si candidasse avrebbe l’occasione di potersi confrontare con colui che gli ha consentito di arrivare nei palazzi dorati, di mostrare così, la sua forza elettorale e di chiarire a tutta la cittadinanza le vere motivazioni, che a tutt’oggi non sono appalesate, che hanno portato la stessa ad approdare ad altri lidi politici” concludono i consiglieri firmatari.

VALGA PER TUTTE

Il terzo comunicato è quello delle “quote rosa” : “Cateno De Luca non è un Sindaco maschilista e patriarcale o misogino e grezzo, perché non lo è prima di tutto come uomo prima ancora di personaggio pubblico”. La manifestazione di solidarietà in “rosa” è firmata dalle Assessore Alessandra Calafiore e Liana Cannata; le Presidenti delle Partecipate comunali Messinaservizi Bene Comune, AMAM e Messina Social City, rispettivamente Mariagrazia Interdonato, Loredana Bonasera e Valeria Asquini con le componenti i CdA, Giusi Calanni per la Patrimonio Messina; Francesca Martello per Arisme; Daniela Bruno della MSC; Alessandra Franza per AMAM; e Carla Grillo di ATM. Insomma tutto il mondo femminile che ruota politicamente intorno a Cateno De Luca.

Siamo state in silenzio in queste ore, a fronte di un’azione di strumentalizzazione di espressioni prettamente politiche con l’intento di paragonarle a chi le violenze verbali e le discriminazioni di genere li subisce quotidianamente non dando valore alle donne che ne sono realmente vittime. Interrompiamo il silenzio per difendere il nostro leader politico da un’accusa ingiusta e pretestuosa che non trova riscontro nella realtà. Se fosse stato misogino – ribadisce all’unisono ancora una volta la quota rosa – De Luca non avrebbe mai avviato la sua azione di governo amministrativo con una Giunta tra le più rose d’Italia affidando alle donne deleghe pure di un certo peso; e se fosse stato patriarcale non avrebbe affidato a due donne la presidenza rispettivamente di Messina Social City e AMAM, oggi tre, con la presidente della Messinaservizi Bene Comune oltre a una donna anche come Segretario Generale del Comune. Nessuno può negarne l’evidenzia, in quanto De Luca ha dato come amministratore pubblico non soltanto piena evidenza e sostanza al concetto di parità di genere ma ha rimosso anche quegli ostacoli strutturali che impediscono a noi donne un accesso paritario.
Pertanto, un operato quello di De Luca volto a valorizzare donne e uomini della sua squadra senza mai distinzione di genere. Infatti, siamo donne che ogni giorno siedono ai tavoli decisionali alla stessa stregua dei nostri colleghi uomini. Nessuno si è mai permesso di escluderci o zittirci rispetto alle decisioni da adottare. De Luca, oggi, pur nel suo ruolo di leader, ha sempre tenuto conto delle nostre opinioni lasciandoci libere di esprimere il nostro pensiero, così come è giusto che sia; e i nostri ruoli ne sono espressione diretta.
Per il resto, ognuno è certamente libero e responsabile delle proprie scelte politiche, noi difendiamo il nostro attivismo e non temiamo certamente chi, conoscendo le nostre qualità e professionalità cerca di imbavagliarci nella visione di avversari politici.
Abbiamo una voce anche noi e l’abbiamo voluta usare per difendere il nostro leader politico e la credibilità delle azioni che stiamo mettendo in atto come gender policy. Non dimentichiamo è a noi donne che spetta il compito più arduo, ma più costruttivo, di inventare e gestire la vita sociale sotto tutti i punti di vista. In ultimo ci teniamo a dire basta con questo retaggio culturale che è il primo ostacolo all’equità di genere alla quale si aspira da decenni
”.

La speranza è che se altre donne di qualsiasi partito, movimento, in futuro decidano di cambiare idea e di passare ad altro schieramento, possano avvalersi di quanto scritto proprio dalle donne che hanno firmato il su riportato documento e visto che “nessuno si è mai permesso di escluderci o zittirci rispetto alle decisioni da adottare”, nessuno lo faccia nei confronti di chi oggi ha adottato una decisione e non può essere zittita o essere esclusa.

musolino