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MESSINA – Fuochi pirotecnici ed i carichi di droga. I segnali “di fumo” tra quartieri e piazze di spaccio: “La droga è arrivata”

- 04/10/2023
fuochi dartificio voce di Sicilia

Che nesso c’è tra i fuochi pirotecnici e la droga? Lo stesso di quello di una consegna avvenuta da parte di un corriere. Ed è un nesso notato ed anche accertato in molte città, da Nord a Sud.

Lo sparo di petardi in pieno giorno, o a mezzanotte in punto che avviene spesso in città, anche a Messina, non sempre sono festeggiamenti per compleanni o per il ritorno a casa di “un figliol prodigo” dalle patrie galere, spesso ha un significato preciso: “la droga è arrivata”.

E’ anche una provocazione, una dimostrazione di forza, una dichiarazione di indifferenza, nei confronti degli abitanti del rione dove insiste la piazza di spaccio ed anche nei confronti delle forze dell’ordine. Veri e propri “segnali di fumo”, fragorosi, che dimostrano l’esistenza di una criminalità organizzata e strutturata. Esistono poi i “botta e risposta” tra rioni, tra quartieri. A mezzanotte i colpi che fuoriescono da una di quelle “cassette” di batterie pirotecniche cominciano puntualissime come fosse capodanno in uno dei quartieri di Messina. Alla fine della sequenza, con il fragore dell’ultima breve scarica, ecco che subito nel quartiere vicino parte un’altra batteria. E’ “un botta e risposta”. La sequenza, è stato accertato, spesso si riferisce al chi ed al quando viene ultimata la partita di droga in arrivo. Un “pronti” che viene comunicato sottoforma di spari pirotecnici.

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La “moda” dei fuochi d’artificio come mezzo di comunicazione della criminalità organizzata nasce a Napoli, a Secondigliano, in corrispondenza con l’omonima faida. Inizia con l’arresto di Paolo Di Lauro, festeggiato con oltre mezz’ora di fuochi pirotecnici, o con la cattura di Ciruzzo o’milionario. Sempre nel campano, corrisponde anche alla conclusione sanguinosa di agguati, come quello successivo all’uccisione di Raffaele Cepparulo, boss del clan dei Barbados. La costante è che, ormai in tutte le città, come anche a Messina, dove c’è droga c’è sparo di fuochi in piena notte ma anche in pieno giorno, segnali inconfondibili di come il territorio sia pregnante di criminalità e di sostanze stupefacenti. Ormai sempre più spesso, infatti, la cronaca riporta di sequestri di droga e di batterie di petardi e fuochi pirotecnici, a conferma che sono diventati un sistematico “”linguaggio” criminale.

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