Primo stop all’avvio della scelta del socio privato da parte del Tar Catania.
Con Decreto N. 01755/2023 REG.RIC. il TAR Catania, nell’accogliere il ricorso proposto dal Comune di Messina ha, difatti, dato un primo stop alla creazione della Messinaacque SPA, la società mista publico/privata voluta dalla Regione siciliana per la gestione del Servizio Idrico integrato dell’Intero Ambito della Provincia di Messina.
Il TAR Catania ha confermato che la vicenda non è affatto chiara, come il Commissario ATI idrico regionale vorrebbe far credere, e gli atti impugnati presuppongono uno stop per un approfondimento documentale che potrà avvenire in cCmera di consiglio il prossimo 17 ottobre 2023.
“Si afferma una prima verità” sostiene il sindaco Federico Basile nel commentare la notizia, “che la procedura non è proprio così lineare come il Commissario regionale vorrebbe fare credere”.
“A nostro avviso, come più volte ribadito, non in ultimo nell’Assemblea dei sindaci di ATI Idrico dello scorso venerdì 29 settembre, la procedura – prosegue Basile – travalica l’autonomia dell’ATI in alcuni passaggi chiave per questo abbiamo proposto ricorso, come Comune di Messina, che oggi vede riconosciuto un fondamento specifico; gli interessi sono molteplici e la questione non è affatto chiara”.
“Siamo sempre più convinti che sarebbe necessario sedersi con gli altri sindaci e rivalutare l’opzione AMAM per la gestione del Servizio Idrico Integrato senza permettere a privati l’intromissione nella gestione di un servizio pubblico essenziale come quello della distribuzione idrica. Si avrebbe la necessità del privato di avere un profitto, mentre non sono certi gli investimenti tanto acclamati. Basterebbe infatti entrare in AMAM, anche con una piccola quota, per avere quei requisti per partecipare ai bandi pubblici per i finanziamenti extrabilancio, mentre l’annessione potrebbe essere effettuata per livelli successivi di necessità, come è accaduto nell’ambito palermitano”, conclude il sindaco Basile.
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