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Salvini firma la precettazione per lo sciopero Tpl venerdì. Sindacati “Precettazione iniziativa vergognosa e sbagliata”

- 27/09/2023
trasporti

Matteo Salvini ha firmato la precettazione per lo sciopero del trasporto pubblico locale programmato venerdì 29 settembre.

La mobilitazione, proclamata per 24 ore, sarà solo di 4. Così una nota del Mit. 

Oltre al trasporto pubblico locale venerdì sono previsti scioperi anche nel settore aereo (Easyjet) e per l’handling in particolare. Ma la precettazione di Salvini riguarderebbe solo il Tpl. Lo stop di metro e bus sarebbe stato di 24 ore ma con la precettazione durerebbe solo 4 ore.

Lo sciopero è stato indetto inizialmente da Usb Lavoro Privato ma a livello territoriale raggruppa anche le altre sigle sindacai. Ad esempio Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Uiltrasporti, Fast Confsal e Orsa hanno indetto a livello nazionale – secondo quanto risulta dal sito del Garante per gli scioperi – anche l’astensione di mezzo turno per ogni turno di lavoro nelle aziende degli appalti ferroviari. Oltre a rivendicare maggior sicurezza sul lavoro Usb chiede, tra le altre cose, la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali e il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti. La decisione di Salvini è destinata comunque a far discutere: già il 12 luglio scorso il ministro decise la precettazione per lo sciopero nazionale dei treni dimezzando di fatto lo sciopero. Un’iniziativa che fece infuriare i sindacati. Dopo un tentativo di mediazione tra Trenitalia-Italo e sindacati andato a vuoto al Mit il vicepremier disse: “Lasciare a piedi un milione di italiani, di pendolari un giovedì di luglio con temperature di 35 gradi era impensabile”.

I sindacati risposero: “La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima”. La polemica dai sindacati di settore si spostò anche a livello nazionale: “Questo Paese nega il diritto di scioperare”, accusò ad esempio il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, spiegando che lo sciopero del 13 luglio non era stato proclamato all’improvviso, ma era noto dall’8 giugno, quando fu sospeso proprio su richiesta di Salvini a causa dell’allagamento in Emilia Romagna. Ma Salvini tirò dritto: “Non abbiamo cancellato il diritto allo sciopero, lo abbiamo semplicemente ridotto a 12 ore per permettere alla gente di tornare a casa dopo il lavoro”. Del resto anche il Tar, al quale si rivolse la Filt Cgil, dette di fatto ragione al ministro e decise di non procedere a nessuna sospensione cautelare urgente dell’ordinanza con la quale il ministro aveva ridotto a 12 ore lo sciopero nazionale del servizio di trasporto ferroviario.

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