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Demolizioni e cantieri: iniziati a lavori per fare spazio all’I-HUB Messina. Ma cos’è e a cosa servirà? Il Summit senza Apple e senza Microsoft…

- 26/09/2023

Settanta milioni di euro ed una sfida che non è ancora chiara ai più. L’I-HUB sarà “un grande contenitore da riempire insieme ad aziende leader. Serve perché tutta questa realtà (quella delle mega aziende tecnologiche e non solo, ndr.) possa attecchire a Messina“. Queste le motivazioni del Sindaco Basile all’apertura del summit direttamente collegato ai colpi di ruspa che sono iniziati oggi nell’area del porto vecchio di Messina.

Un contenitore“.. un concetto che andrà di certo chiarito meglio alle tante famiglie che oggi hanno i propri figli fuori città a far valere le proprie competenze. Un’aspettativa non da poco quanto dichiarato sulla sfida dell’I-Hub sempre da Federico Basile: “Servirà a far tornare i nostri giovani e perché nessuno debba partire“, in buona sintesi.

Insomma per il momento quel che è chiaro è che Casa di Vincenzo non c’è più, che i murales d’autore si spera verranno conservati in qualche modo e che la bomba ecologica della casa del Marinaio e dell’area dei vecchi silos è in corso di demolizione. A dispetto di chi dice che erano strutture che potevano essere riqualificate, viste le condizioni in cui versavano, forse un colpo di ruspa è la cosa migliore.

Di certo si libera un’area che può diventare strategica se si soddisfano i presupposti, ribadiamo, ancora non chiari, prospettati da Sindaco e coorte di manager sbarcati a Messina per il Summit che c’è stato. Un Summit senza Apple, senza Microsoft, senza insomma le aziende che davvero rappresentano il settore della tecnologia. Sono state invitate? Non hanno accettato l’invito? E’ stata una dimenticanza coinvolgerle?

Restiamo per il momento alla finestra a vedere come saranno e se saranno impiegati i 70 milioni settanta che da De Luca a Basile, passando per Carlotta Previti vera guru dei finanziamenti dell’amministrazione ex cateniana, dovrebbero essere utilizzati per far davvero crescere Messina in appetibilità d’investimento da parte di aziende estere. Ma basterà un “contenitore”‘ E’ davvero quello che le aziende leader nei settori tecnologici e del web chiedono ad una città perché diventi meta di investimenti? I 70 milioni torneranno in forma di risorse fresche e di posti di lavoro? Tanto da far decidere ai nostri giovani di rimanere in una città che si spopola sempre più e che diventa sempre più vecchia giorno dopo giorno? Per il momento la realtà è la ruspa in azione.