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Alfredo Mangano, “Con che criterio sono stati “spartiti” i soldi del Bonus Caregiver? Il Comune fa orecchie da mercante.”

- 17/09/2023
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Riceviamo e pubblichiamo – firmata da Alfredo Mangano

Ricordate il “Bonus Caregiver”? Il bonus “una tantum” finanziato con fondi Regionali (a valere sul Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare anni 2018/2020) e di cui il Comune di Messina ha emanato avviso di presentazione delle istanze a fine Novembre 2022 (https://comune.messina.it/it/news/1561118). Una misura a sostegno di una categoria di Persone non ancora riconosciuta a pieno dalla Legislazione Italiana. I Caregiver sono tutti quei soggetti che, in diversa misura, si prendono cura di famigliari con disabilità più o meno gravi sopperendo all’assenza o integrando la presenza di figure professionali indispensabili a garantire una vita più normale possibile ai soggetti fragili.

Orbene, a Luglio 2023, dopo più di 6 mesi dalla chiusura delle domande di richiesta del Bonus, dal Comune di Messina vi era il silenzio più totale. Nessuna news, nessuna comunicazione, nessun avviso né pubblico né ai diretti interessati sull’evoluzione del procedimento, generando una situazione in cui i richiedenti attendevano invano l’accredito di una somma che servisse a coprire quantomeno le minime spese sostenute quotidianamente.

Nell’impasse totale del Comune il 12 Luglio veniva inviata dallo scrivente una PEC a Palazzo Zanca chiedendo delucidazioni riguardo lo status della procedura. Risultato? Appena 12 giorni dopo l’invio della predetta PEC veniva accreditato sui conti di alcuni beneficiari la somma di 163,34€. Una cifra irrisoria se si ha la minima contezza delle spese sostenute quotidianamente dai caregiver. Ma non finisce qui, infatti il Comune si limita a disporre i bonifici, nulla più, nessuna risposta alla PEC, nessuna comunicazione né pubblica né privata sulle modalità di ripartizione dei fondi, silenzio assordante.

Essendo il comportamento del Comune in palese violazione dei più basilari principi di trasparenza, lo scrivente sollecitava -mediante l’ennesima PEC- il 17 Agosto, riscontro alla PEC del 12 Luglio con preghiera di dettagliare le modalità di quantificazione ed assegnazione delle somme. Ebbene, ad oggi, decorsi i 30 giorni statuiti dalla normativa per il riscontro (Legge 241/90 e DLGS 33/2013), dal Comune ancora il silenzio più totale.

Non si comprende perché Palazzo Zanca abbia così tanta difficoltà nel mettere nero su bianco in maniera pubblica le modalità di ripartizione di fondi pubblici dedicati ad una categoria di cittadini fragile e troppo spesso messa all’angolo, dimenticata dalle Istituzioni ma che nel silenzio generale svolge un compito fondamentale in ambito famigliare nei confronti di Persone non autosufficienti.

Si rammenta, in ultimo, che proprio la pubblicazione di dati, metodologie e numeri sull’utilizzo dei fondi pubblici (ancor più se distribuiti a privati cittadini) rappresenta una misura cardine nella prevenzione e nel contrasto alla corruzione nonché di garanzia del principio di buon andamento della P.A. , come più volte ricordato dalla Legislazione, dalle Corti e dall’ANAC. Per quanto ancora il Comune di Messina sfuggirà dal mettere nero su bianco i dati dovuti?”.

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