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Lampedusa, Lega all’attacco sui migranti: ‘La diplomazia non funziona’

- 15/09/2023
salvini primopiano fg voce di Sicilia

Altri 172 migranti sono sbarcati, dopo che i 5 barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera, a Lampedusa.

Salgono a 14, dalla mezzanotte, gli approdi sull’isola, con un totale di 559 persone. Sul molo Favarolo ci sono, al momento, oltre un centinaio di persone. All’hotspot, dopo la raffica di trasferimenti per quasi 2mila persone, attualmente ci sono 4.079 ospiti, fra cui 291 minori non accompagnati..

L’emergenza degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane agita la maggioranza. E’ la Lega che continua ad alzare la voce, contestando l’approccio seguito finora da Giorgia Meloni, in particolare nel rapporto con la Tunisia. Lunedì in mattinata è in programma un consiglio dei Ministri e non si esclude che possa arrivare sul tavolo il nuovo pacchetto di misure sulla sicurezza annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno Piantedosi e da Matteo Salvini che avverte: “Ci sono tanti modi per bloccare, ridurre un flusso: a mali estremi estremi rimedi”, dice, invocando “un centro per le espulsioni in ogni regione” La consapevolezza del vicepremier – sempre più convinto che sia in atto “un attacco all’Italia” – è che “dovremo muoverci da soli visto che l’Europa è clamorosamente assente, distanze, ignorante e sorda”. “Solo da noi – accusa – ci sono questi numeri, non in Spagna, in Francia, a Malta, in Grecia e in nessun’altra parte”. Poi l’affondo: “Ci sono istituzioni tedesche che danno milioni di euro a Ong tedesche per portare i migranti in Italia. E’ un fatto”. Come è un fatto, sottolinea Salvini che domani sarà nuovamente a processo per la Open Arms, che “quando ero ministro io gli sbarchi erano meno di un decimo di quelli a cui stiamo assistendo. E non per caso”. 

Un tema, quello della sicurezza e dei migranti che è da sempre un cavallo di battaglia del partito di Salvini e che sarà (anche in vista delle elezioni europee) argomento cruciale dei prossimi mesi anche nel confronto interno alla stessa maggioranza. E nonostante il leader della Lega provi a gettare acqua sul fuoco delle polemiche chiarendo che “il governo lavora insieme, senza nessuna differenziazione e nel rispetto del lavoro gli uni degli altri”, a rincarare la dose ci pensa il vicesegretario leghista, Andrea Crippa: “Bisogna tornare a fare ciò che faceva Salvini quando era ministro dell’Interno. Lui ha dimostrato che i problemi si possono risolvere con atteggiamenti più rigidi. Non parlo solo del ripristino dei decreti Salvini del 2018, ma anche di un atteggiamento che deve essere più deciso”.

Sono concetti che mirano direttamente alla gestione del dossier. E che interpellano anche Palazzo Chigi, dove si riunirà periodicamente il comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Ma a occuparsi degli sbarchi è ovviamente anche il Viminale. Non a caso si muove anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che sente al telefono la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson: “Abbiamo condiviso la necessità di sviluppare una nuova strategia operativa europea contro i trafficanti di esseri umani. Ho inoltre evidenziato alla Commissaria, la necessità di potenziare i rimpatri dalla Tunisia verso i Paesi di origine”.

“L’Italia è rimasta in una solitudine affollata di ipocriti, mi riferisco a un contesto europeo, perché tutti si girano dall’altra parte nel momento delle difficoltà”. Lo ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci a margine del primo forum Risorsa mare a Trieste. “Mi auguro che l’Europa finalmente si renda conto che il fenomeno migratorio non può essere contenuto nella indifferenza di molti, va affrontato, e non soltanto dall’Unione europea”, ha aggiunto.  “A Lampedusa abbiamo fatto tutto quello che era possibile fare, si ripropone quello che abbiamo sempre sostenuto: il tema non è di dover soccorrere un uomo in mare, che va fatto sempre e comunque e ovunque, ma il tema è che non bisogna far partire barchini e barche, sottraendoli alla mafia degli scafisti”.  “Noi abbiamo bisogno di centinaia di migliaia di forze lavoro in Italia ma debbono arrivare legalmente, attraverso flussi predeterminati dagli stati membri”. La Sicilia “essendo il primo lembo di terra dell’Europa nel Mediterraneo è quella che maggiormente subisce questo dramma che non mette in difficoltà soltanto le strutture dello Stato ma anche le comunità locali”, ha concluso.

“Scalzi o con le calze logore fanno il giro delle case, a Lampedusa, chiedendo a gesti un po’ di cibo. Sono per lo più ragazzi, alcuni minorenni, e lo stesso fanno nei bar del centro, incollando lo sguardo ai banconi della rosticceria nella speranza che un avventore compassionevole si decida a comprare qualcosa per loro. A placare i morsi della fame ci pensa la generosità degli isolani, a cominciare dalla famiglia del vigile del fuoco Antonello Di Malta, con mamma Teresa, 84 anni, ai fornelli per preparare la pastasciutta per due gruppi di adolescenti che ieri sera e oggi a pranzo hanno popolato la sua mensa. E’ bastato poco al pompiere di Lampedusa per cambiare i suoi programmi: “”Dovevo andare a cena con amici, ma davanti al portone ho trovato alcuni giovani del Burkina Faso che chiedevano da mangiare. Uno di loro si è messo anche in ginocchio”. La folla di extracomunitari che fino a ieri pareggiava il numero dei residenti – seimila, forse più – ha messo in marcia Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen e vicepresidente del partito di estrema destra Reconquête!, che stasera sarà a Lampedusa per “rendersi conto della situazione e inviare un messaggio di sostegno all’Italia sommersa dai migranti e abbandonata dall’Unione europea”.

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Schlein: ‘chiediamo una Mare Nostrum europea’

“Il dramma di questi giorni, bisognerebbe dire di questi anni, a Lampedusa è la dimostrazione del fallimento delle politiche di esternalizzazione di questo Governo. C’è stato un 60% in più di sbarchi nonostante il tentativo di fare un accordo cinico con un Paese che non sta garantendo i diritti democratici”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, a margine di un evento al Nazareno. “Abbiamo visto il fallimento della mediazione di Giorgia Meloni con i suoi alleati nazionalisti ungheresi e polacchi e non una sola protesta per la mancata solidarietà sull’accoglienza, ma dice addirittura che hanno ragione loro. Noi continueremo a batterci per una equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza fra tutti i Paesi europei come il Pd ha sempre fatto per aprire vie legali e sicure per l’accesso e corridoi umanitari per tutti i Paesi europei, di modo che l’Italia, Lampedusa, non siano lasciate sole. Continueremo anche a batterci per una Mare Nostrum europea”.

ansa