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Pista ciclabile – Le ansie dei commercianti e l’ex “strada più grande di Sicilia”. Malumori: “stratagemma per evitare il parcheggio” o fondi PNRR?

- 30/08/2023

Il viale San Martino nelle foto di una epoca non poi tanto lontana, senza cordoli, senza tram e senza barriere, era una strada invidiata da molti. Una delle strade urbane più grandi di Sicilia. Sei corsie, una passeggiata su ampi marciapiedi, uno dei rettilinei cittadini più belli ed ampi che una città potesse sognare. Frutto delle necessità del dopo terremoto, la conformazione della città di Messina, a scacchiera, aveva consentito una realtà urbana che quanto meno è ancora oggi un ricordo gradito e rimpianto per molti messinesi. E se manca quella spaziosità a memoria della costruzione del tram e della sua tranvia che ha ristretto e deturpato il viale San Martino a Messina, il montaggio dei cordoli odierno per la pista ciclabile sta infiammando gli umori dei messinesi, ma, soprattutto, sta ingenerando ansie insopprimibili tra i commercianti del centro città. E l’idea delle ZTL a cui l’amministrazione tende, con tanto di varchi elettronici, tanto da chiudere alle auto non autorizzate tutto il centro città, non aiuta gli imprenditori coinvolti a fare sonni sereni. Tutt’altro.

Le opinioni infiammate dall’ansia prefigurano scenari cupi ed anche qualche interpretazione. Come ad esempio quella che immagina che la pista ciclabile a tutti i costi, in una città che non è Milano, Torino o Bologna e che, quindi, non conta grandi numeri di utilizzatori abituali di biciclette, si fondi sulla necessità di evitare il parcheggio nelle vie principali. Una ipotesi che spiegherebbe i cordoli, visti come isolante tecnico tra la strada ed il marciapiede in una città famosa per l’endemica doppia fila.

E poi c’è l’ipotesi, più plausibile, dei fondi PNRR per le città che prevedono piste ciclabili cittadine. Sono infatti in arrivo risorse dal PNRR e dal Fondo complementare – per un totale di 600 milioni di euro – da destinare alla realizzazione di piste ciclabili urbane e ciclovie turistiche da parte di Enti Locali e Comuni.

Un’idea che si coniuga allo sviluppo della rotaia della linea tranviaria, altro grande proponimento di questa amministrazione.

I fondi stanziati, infatti, per la realizzazione delle nuove piste ciclabili si collocano della componente 2 della Missione 2 del PNRR dedicata alla mobilità sostenibile. Tra gli obiettivi della componente, infatti, vi è quello volto ad incoraggiare la riduzione dell’uso di modi di trasporto inquinanti mediante:

  1. il trasferimento al sistema di mobilità collettiva, in particolare potenziando i sistemi di trasporto rapido di massa al fine di migliorarne la qualità e la capacità di trasporto;
  2. un maggiore sviluppo della mobilità “lieve”, riducendo in tal modo l’uso dei singoli tragitti su strada.

Tra i progetti di investimento per questa componente vi è, quindi, proprio quello dedicato ai trasporti locali sostenibili, ciclovie e rinnovo parco rotabile.

Insomma la caccia ai fondi, alle risorse, può essere la motivazione dell’incalzare delle azioni urbanistiche che stanno dando l’immagine di uno stravolgimento della città. Ma qualsiasi sia la molla che spinge l’amministrazione comunale a muoversi a spron battuto sul piano della viabilità, dei lavori, della realizzazione di una mobilità diversa per Messina, c’è sempre un aspetto che alla fine crea i malumori, le ipotesi, le lamentele, le critiche: il mancato feedback con i cittadini. Non comunicare, non condividere dà l’immagine di un futuro solo a misura di assessorato o di amministrazione, provoca fastidio e irritazione in chi è costretto ad assistere allo stravolgimento del “giardino fronte casa” senza poter dire la propria.