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Scienza e tech, la corsa verso il futuro sostenibile

- 11/08/2023

La ricerca scientifica ha passi da gigante, non solo nelle sue svolte e nelle sue scoperte. Ha fatto anche passi da gigante nel suo uso della tecnologia. Ne é una prova il laboratorio di ricerca internazionale di nanotecnologie per l’uso di queste innovazioni nell’industria dell’edilizia, per Messina e per la regione intera. Ricercatori e scienziati sfruttano le proprietá di tecnologia ed innovazione per fare nuove scoperte, trovare nuove soluzioni ai cambiamenti del mondo e per rendere la scienza accessibile e responsabile.

Tutto inizia con strumenti tradizionali come il cilindro graduato, utile per misurare materiali diversi, resistente e preciso. Usato in laboratorio, dai ricercatori nel campo della chimica e per l’educazione, il cilindro graduato é importante tanto quanto lo sono gli strumenti moderni, quelli più tecnologici.

Infatti, il connubio tra tecnologia e scienza può cambiare il mondo. In meglio. Come per il processo di decarbonizzazione per la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. Trovare una soluzione permetterebbe alle industrie ed ai governi mondiali di dipendere meno dai combustibili fossili che sono tra le maggiori fonti di inquinamento, anche durante la loro fase di estrazione.

Tra queste tecnologie e scienze usate per la decarbonizzazione c’é l’HPC – High Performance Computing, usato anche da ENI. Si tratta di un’innovazione che permette di eseguire diversi calcoli contemporaneamente. Una sorta di supercomputer che può elaborare un’enorme quantitá di dati in parallelo, con precisione e velocità. Altrettanto fondamentali sono le tecnologie come i sistemi di elaborazione di simulazione sismica o l’Imaging Sismico che permette di ricostruire gli strati rocciosi nel sottosuolo.

Il clima ed il cambiamento climatico sono sempre più al centro di ricerca e di sviluppi tecnologici. Lo prova lo studio riportato sulla rivista Scientific Reports e condotto sull’isola di Vulcano. Qui, innovazioni come la fibra ottica e l’intelligenza artificiale hanno permesso ai ricercatori di dimostrare come la tecnologia possa aiutare ad analizzare, monitorare e studiare le aree vulcaniche. Tra i tanti dati raccolti ci sono lo stato del vulcano, la sua pericolositá a breve e a lungo termine. Tutte informazioni cruciali per la comunità locale e per l’intera industria.

Proprio ricerche come quelle condotte sull’isola di Vulcano confermano come la relazione tra scienza e tecnologia possa cambiare il mondo e non solo la Sicilia. Come una ricerca tutta italiana, nello specifico del Politecnico di Milano, che vuole usare i sensori in fibra ottica per il monitoraggio delle reti idriche e per evitare gli sprechi. Secondo questi studi, questa tecnologia (Dfos) può permettere di individuare le perdite in modo tempestivo. Con oltre 3,5 miliardi di metri cubi di acqua dispersi in tutta la rete nazionale (secondo i recenti dati ISTAT), ricerche come quelle del Politecnico possono creare una vera rivoluzione.

Se i sensori sono tecnologie importanti per settori come quello degli studi sismici o degli sprechi d’acqua, l’intelligenza artificiale (IA) permette di analizzare dati ed informazioni in tempo reale, automatico e preciso. Come il supercomputer che Cineca sta costruendo a Bologna. Chiamato Leonardo, questo strumento usa l’IA per condurre esperimenti in modo più veloce, su scala più ed in modo più conveniente. Con applicazioni in diversi rami sia scientifici che produttivi, questo supercomputer 100% italiano diventerá parte di una rete europea di simili, capace di connettere il continente attraverso la tecnologia.