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Polo Blu – Summer Village, “Dov’è l’inclusione?”, critiche dalla Onlus Vorrei prendere il treno fondata da Iacopo Melio, consigliere Regione Toscana e cavaliere della Repubblica

- 25/07/2023

Possibile sia così difficile comprendere che “convivenza delle differenze” significhi ben altro che relegare i bambini con disabilità in un centro estivo SOLO per loro? A quanto pare si, per molti, questo risulta essere incomprensibile..”. E’ quanto si legge sulla pagina Facebook Vorreiprendereiltreno la Onlus fondata da Iacopo Melio, giornalista, scrittore, politico e attivista italiano, consigliere della Regione Toscana e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tra i suoi libri anche un manuale sulla comunicazione inclusiva: “È facile parlare di disabilità (se sai davvero come farlo)” pubblicato da Erickson nel 2022.

Il post pubblicato è impietoso nei confronti dell’iniziativa promossa da Messina Social City con la collaborazione di CNR e IRCCS di Messina: “Come a Messina dove è stato realizzato un centro estivo, il “Summer Village ” con ‘’l’obiettivo di fornire esperienze di inclusione e socializzazione” e finanziato con i Fondi PON Inclusione che dovrebbero proprio essere utilizzati a tale scopo“.

“Durante l’inaugurazione – si legge – non si sono sprecate le espressioni tipo “sarà possibile far vivere a questi ragazzi una nuova esperienza estiva di tempo libero, all’insegna della socializzazione e dell’integrazione” e “promuovere percorsi e iniziative di tempo libero significa riconoscere loro la dignità data dall’inclusione sociale, dell’essere persone tra le persone “…

Ma il centro estivo come scritto sulla locandina e sul bando per le iscrizione parla solo di “bambini con disabilità” … Questi bambini dovrebbero quindi “socializzare ed integrarsi “ solo esclusivamente tra di loro?“. Ed è questo il punto di domanda che evidentemente è sfuggito durante la conferenza stampa di ieri. Come può essere “inclusivo” un progetto che “riunisce” tutti i bambini (solo bambini, peraltro, come se l’Autismo e la disabilità in genere avesse limiti d’età) in uno spazio ristretto solo a loro dedicato senza alcuna possibilità di scambio con altre realtà se non quella della loro condizione? Dove sta l’inclusione?

Che tristezza… Noi siamo profondamente amareggiati nel vedere come negli ultimi mesi stia prendendo sempre più piede questo tipo di mentalità che cerca di relegare ai margini della società le persone con disabilità. Ci vogliamo augurare che questa deriva abilista non trovi fondamento alcuno nella nostra cultura e, statene certi, noi con il vostro sostegno, la combatteremo fino a che avremo voce“, conclude il post corredato della foto sottostante.