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Fratelli d’Italia riaccende il dibattito sulla zona Falcata di Messina

- 03/07/2023
zona falcata voce di Sicilia

Bonifica di siti inquinati, valorizzazione dei monumenti storici, visione del futuro dell’area: alcuni dei punti chiave della lettera inviata dal Circolo territoriale “Messina Centro Storico” ad autorità e vertici regionali affinché intervengano 

MESSINA (3 lug) – La necessità di riaccendere il dibattito sulla zona Falcata di Messina, dalla Real Cittadella ai numerosi monumenti di pregio storico, dalla bonifica dei siti inquinati alla visione futura di tutta l’area, spesso dimenticata e trascurata: è l’appello lanciato da Fratelli d’Italia che attraverso il Circolo territoriale Messina Centro Storico ha inviato stamane una lettera ad autorità e vertici regionali, ognuno per le proprie competenze, chiedendo di intervenire e affrontare le annose e delicate questioni riguardanti la riqualificazione di una porzione di territorio fondamentale per il rilancio della città dello Stretto. 

Ecco il documento integrale: 

“Nell’ultimo decennio, la soglia dell’attenzione della Comunità messinese rispetto alle sorti della pregiata porzione di territorio sita in pieno centro cittadino, nota a tutti come “zona Falcata”, è stata garantita e tenuta alta dalle numerose, tutte meritorie, iniziative di sensibilizzazione e invito alla esplorazione di quella che – un tempo non lontano – era a tutti gli effetti un’area off limits, comunque letteralmente sconosciuta ai più. 

 Il principale alfiere di questo percorso di riscoperta è stato senza dubbio lo studioso di storia patria Franz Riccobono, prematuramente scomparso esattamente un anno fa, al quale siamo tutti profondamente grati e che – su impulso di associazioni e movimenti spontanei di varia estrazione e grazie all’altoparlante degli organi di stampa locale – ha fatto da vera e propria guida ai tesori della Falce. 

 Oggi, che la consapevolezza della ricchezza e delle potenzialità che la zona Falcata conserva per lo sviluppo futuro della Città di Messina è un dato acquisito e, per così dire, “prepolitico”, riteniamo necessario sollecitare la prosecuzione del dibattito sulla riqualificazione dell’area, prendendo le mosse questa volta dalla necessità di un serrato e costante confronto, basato su necessari approfondimenti tecnici e amministrativi, con tutte le Istituzioni a vario titolo competenti.

 E’ noto, d’altra parte, che proprio la sovrapposizione delle competenze di più Amministrazioni ha per lungo tempo ingessato il percorso di rilancio dell’area. 

Basti pensare all’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, in primis, titolare di gran parte dell’area demaniale; alla Soprintendenza per i Beni culturali che, anche per conto della Regione Siciliana, esercita le funzioni di tutela e valorizzazione dei beni monumentali ivi insistenti; all’Amministrazione militare, che occupa la restante parte del comprensorio e che per lungo tempo ne ha preservato l’integrità; al Comune di Messina, quale Ente propulsore e regolatore delle strategie urbanistiche da adottare. 

Per tacere, ancora, degli altri organi detentori di cognizioni tecniche, tutti a vario titolo “in gioco”: il Geno civile di Messina, che ha assunto il ruolo di Stazione appaltante di alcuni interventi di restauro e riqualificazione; il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ivi ospita l’Istituto Talassografico; l’Università degli Studi di Messina, che ha commissionato a Sogesid ed esitato un primo piano di caratterizzazione propedeutico alla bonifica dei siti inquinati. 

Alle suddette autorità occorre aggiungere la deputazione nazionale e regionale, che in questi anni si è in una certa misura (chi più, chi meno) prodigata per favorire l’acquisizione delle risorse finanziarie (purtroppo ingenti) che ancora si necessitano specialmente ai fini della bonifica del sottosuolo. 

Tuttavia, guardando con ottimismo al prossimo futuro, è da constatare che – da qualche tempo a questa parte – si stia registrando un virtuoso principio di collaborazione interistituzionale. Ed allora, dinanzi al descritto quadro di insieme occorre rivolgere alcuni specifici quesiti a chi ha iniziato a fare ma non è andato avanti o, magari, potrebbe agire e ancora non agisce con la dovuta risolutezza. * * * * *

            Real Cittadella.

E’ noto, in primis, che il precedente Governo regionale, guidato dal Presidente Musumeci, ha finanziato, con delibera n. 468 del 19 novembre 2021, per Euro 1.252.078,38, il “Progetto di recupero, riqualificazione e valorizzazione della Real Cittadella di Messina”, affidandone il ruolo di Stazione appaltante alla Soprintendenza per i Beni culturali di Messina. 

Sul punto, risulta che la gara di evidenza pubblica è stata regolarmente espletata e aggiudicata in favore di un qualificato raggruppamento temporaneo di professionisti. 

Si attende quindi, da qui a qualche settimana, la consegna del progetto finale, che potrà costituire la base, esecutiva e cantierabile, per l’avvio dei lavori. 

Ma a proposito della materiale realizzazione dei lavori di recupero e riqualificazione, la Giunta Musumeci aveva stanziato – con le delibere n. 289 del 1° luglio 2021, n. 387 del 7 settembre 2021 e n. 411 del 29 settembre 2021 – la somma di Euro 17.626.000,00 per l’esecuzione degli interventi. 

Stando così le cose, all’Assessore regionale dei Beni culturali e al Dirigente generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali si chiede di voler chiarire se – una volta acquisito, da qui a breve, il progetto di recupero, riqualificazione e valorizzazione – le suddette ingenti risorse (circa 18 milioni di Euro) siano ancora disponibili e soprattutto, trattandosi di anticipazioni a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027, se le stesse siano state definitivamente approvate dal Cipess. 

Si tratterebbe, come è fin troppo ovvio, di un importantissimo segnale di attenzione del Governo regionale per la Città di Messina.

* * * * * 

            Stele della Madonnina, Porta Spagnola, Lanterna del Montorsoli

Per quel che concerne, poi, i beni monumentali siti all’interno delle aree militari, si ricorda che con delibera della Giunta regionale n. 119 del 4 marzo 2021 è stata finanziata, per Euro 1.178.473,05, la realizzazione dei lavori di: 

  messa in sicurezza della Stele della Madonna della Lettera; 

  messa in sicurezza della Porta Spagnola, restauro e valorizzazione degli elementi lapidei e dei bassorilievi; 

  messa in sicurezza del Portale di accesso alla Lanterna del Montorsoli. 

 In quest’ultimo caso, il ruolo di Stazione Appaltante è stato assegnato all’Ufficio del Genio civile di Messina. 

 Dalle notizie disponibili sul punto, si è appreso che nonostante i tre lavori siano stati regolarmente aggiudicati, non si è ancora provveduto a stipulare i contratti con le imprese individuate, di guisa che solo una delle tre avrebbe accettato di iniziare le attività sotto riserva di legge, mentre le altre due attenderebbero ancora di avere sottoscritto il contratto. A ciò si aggiungerebbe, salvo inesattezze, un ritardo nella reiscrizione degli accertamenti passivi delle somme stanziate a valere sul corrente bilancio regionale. Se questo stato di cose corrispondesse al vero, ci si troverebbe in una inaccettabile condizione di inerzia, discendente a ben vedere esclusivamente da un ritardo burocratico. 

 Al Dirigente generale del Dipartimento regionale Tecnico, pertanto, anche in qualità di “superiore gerarchico” dell’Ingegnere Capo dell’Ufficio del Genio civile di Messina, si chiede di voler autorevolmente intervenire al fine di acquisire le informazioni del caso e sbloccare, ove confermata, la descritta situazione di impasse.

* * * * *  Bonifica dei siti inquinati

            E veniamo al tema della bonifica. 

 Le cronache locali parlano della necessità di disporre di una somma non inferiore agli 80 milioni di Euro per consentire un’integrale bonifica dell’area (circa 144 mila metri quadri di terreno). Il rischio è che, a voler pretendere di avere la disponibilità piena e massima delle suddette risorse prima di cominciare a intervenire, ci si ritrovi in una situazione di stallo ancora per molto tempo. 

Risulta peraltro che in una recente occasione pubblica il Direttore generale del Comune di Messina, ing. Salvo Puccio, avrebbe dichiarato che per iniziare a provvedere alla bonifica delle aree su cui insiste la sola Real Cittadella (quelle su cui, si ribadisce, la Regione Siciliana ha nel 2021 destinato quasi 18 milioni di Euro ai fini della realizzazione del Museo open air già oggetto di progettazione) potrebbe essere sufficiente una risorsa addirittura inferiore al milione di Euro, con ciò potendosi dare un forte e contestuale segnale di volontà all’avvio delle opere, prima, di bonifica e, poi, di riqualificazione. 

 Per altro verso, nell’anno 2022 il Parlamento nazionale, su proposta dell’attuale Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, on. Matilde Siracusano, ha inserito nel c.d. “Decreto Aiuti” n. 50 del 17 maggio 2022 l’articolo 5, comma 3-bis, poi convertito con legge n. 91 del 15 luglio 2022, che testualmente dispone che: “… per gli interventi di bonifica e risanamento ambientale e di rigenerazione dell’area denominata “Zona falcata” di Messina, è stanziato un contributo pari a 2 milioni di euro per l’anno 2022, a 8 milioni di euro per l’anno 2023 e a 10 milioni di euro per l’anno 2024. All’assegnazione del contributo di cui al primo periodo si provvede a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2021-2027, di cui all’articolo 1, comma 177, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, mediante deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, con la quale è individuato altresì il soggetto attuatore degli interventi di cui al presente comma”. 

 Ebbene, in data 25 luglio 2022, pochi giorni dopo quindi l’approvazione della suddetta disposizione, si è celebrata presso la sede dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto una conferenza stampa alla presenza, oltre che del Presidente ing. Mega, della stessa on. Siracusano e del Sindaco di Messina Federico Basile (https://ilsicilia.it/messina-matilde-siracusano-con-la-bonifica-la-zona-falcatadiventera-attrattore-turistico/), nel corso della quale era stata preannunziata – già per il mese di settembre 2022 – l’approvazione della delibera Cipess richiamata nella disposizione, che avrebbe dovuto definitivamente destinare i 20 milioni di Euro come distribuiti sul triennio 2022/2024 e, nel contempo, provvedere alla nomina del Soggetto attuatore. 

            Dalla consultazione dei siti internet ufficiali, tuttavia, non ci risulta che si sia fin qui provveduto.          In definitiva, si chiede:

– al Sottosegretario on. Siracusano

a)     se i primi 2 milioni di euro, stanziati per il già trascorso anno 2022, siano andati perduti o siano ancora nella disponibilità della Città; 

b)    se analoga sorte rischiano a breve di subire gli 8 milioni previsti per il 2023; 

c)     se il Cipess abbia adottato la necessaria deliberazione di assegnazione del contributo; 

d)    se si sia provveduto – o si stia perlomeno provvedendo – alla nomina del Soggetto attuatore che sarà incaricato dell’impiego della complessiva risorsa e a quale Ente, pubblico o privato, si starebbe immaginando di rivolgersi; 

 – al Presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, quale proprietaria delle aree demaniali,avvalendosi del Piano già messo a disposizione dall’Università degli Studi di Messina, di voler nell’immediatezza finanziare e appaltare uno “stralcio” delle attività di caratterizzazione e bonifica limitatamente cioè alla porzione di territorio su cui insiste la Real Cittadella, ove occorra agendo in anticipazione con risorse proprie (la cui entità, stante il bilancio in attivo dell’Ente di Via Vittorio Emanuele, potrebbe essere “alla portata”), salvo ottenerne la restituzione una volta registrato e pubblicato il provvedimento di assegnazione da parte del Comitato interministeriale. * * * * * 

 In disparte tutto quanto sopra, l’invito che lo scrivente Circolo territoriale intende rivolgere alle numerose Istituzioni destinatarie del presente appello, anche per il tramite degli organi di stampa a cui la stessa nota sarà debitamente indirizzata, è di “rimettersi in moto”, instaurando tutte le sinergie del caso, per favorire il percorso di rilancio dell’area che a differenza di qualche anno fa, stante le significative risorse assegnate o preassegnate e l’assolvimento di numerosi adempimenti amministrativi prima sopiti, sembra finalmente pronto per essere avviato”.