“Da tempo chiediamo, come consiglio della terza Municipalità, non solo di bonificare l’area ma anche di chiudere i varchi di ingresso e di collocare telecamere“. Lo scrive Alessandro cacciotto, presidente della III^ Municipalità del Comune di Messina. Quella del degrado alla scuola ancora oggi intitolata a Nicholas Green, la piccola vittima della criminalità in Calabria, morto a Messina, fu anche la battaglia inascoltata di Gaetano Alessandro, presidente dell’associazione “Donare è Vita” e che è recentemente scomparso. Il suo grido di dolore e di indignazione di togliere l’intitolazione della scuola alla piccola vittima, perché nello stato di fatto era un’offesa alla sua memoria, è caduto nel vuoto allora e continua a cadere nel vuoto anche oggi. E non si comprende il perché
“Lo scempio non è certamente causato dall’Amministrazione Comunale – dichiara Cacciotto – ma è altrettanto vero che a fronte delle nostre richieste è sempre calato il silenzio”. Un’affermazione che oltre la diplomazia mostra che la colpa dell’inerzia, invece, c’è tutta e di ben tre amministrazioni comunali da Accorinti a De Luca fino a Basile.
Ed infatti: “L’unica risposta che abbiamo avuto è che la ex scuola, ci hanno detto, non è mai stata intitolata a Nicolas Green ma si è trattato di un fattore emotivo per la tragedia del giovane statunitense”. Un’enormità viste le cerimonie del tempo.
“In attesa che questo immobile diventi altro, potrebbe essere un polo multifunzione sociale – ricreativo – sportivo, una cosa è certa ed è che qui a Valle Degli Angeli in questo fazzoletto di territorio sembra essere al terzo mondo, anni luce lontani da riflettori e spettacoli, bellissimi, che stanno animando la nostra città”.
Condividi: