di EMILIO FRAGALE
“Non è una priorità” espresso da altri governi (di tutti i colori) è stata una presa in giro ai SI e ai NO.
In un post pubblicato da una ottima giornalista si afferma “… in una democrazia sana l’importante è ascoltare, ascoltarsi. E una democrazia sana senza un vero giornalismo non esiste”.
Sacrosanto.
A me, lo scontro PONTE NO, PONTE SI, non è mai piaciuto.
Non mi sono mai piaciuti i toni, gli sfottò, le sottovalutazioni.
Non mi piace alcuna forma di prosopopea dall’alto di alcuna carica ideologica o di dal basso di alcun istinto ancorché di sopravvivenza.
Non mi piace alcuna posizione, da chiunque assunta, che declina dalla ostentazioni di convinzioni assolute o dalla conta di voti e numeri.
Non mi piace il silenzio che cala su chi predica nel deserto.
Non mi piace la sopraffazione del silenzio.
Non mi piacciono neppure i microfoni telecomandati dagli affari (e tra gli affari quelli che tengono in piedi le testate). Per tale motivo non disdegno gli organi di parte o di partito; così so cosa aspettarmi in attesa di essere incuriosito o sorpreso se non sconcertato.
In ogni caso non mi permetterei mai di criticare #certastampa recitandola in #certastampa.
Ciò posto … è evidente che ragioni, ragioni mature e profonde, sono a fondamento delle due posizioni.
Francamente, proprio gli argomenti più tosti a me sembrano i più deboli.
La natura che si ribella e che va difesa da ab-usi e soprusi!?
Ogni macchina, ogni aereo, ogni razzo, ogni nave, ogni navicella spaziale violenta il creato percepito … come ogni struttura o infrastruttura … come ogni motore o motore di ricerca o motorino … come ogni gommone, motoscafo o nave … come ogni tunnel o galleria … come ogni palo o palificazione … come ogni casa o grattacielo o agglomerato urbano … come ogni diga o argine … come ogni cava da cui si ritrae materiale per sculture o architetture (le stesse che consideriamo potrebbe dalle belle arti o considerate opere di ingegni o patrimonio dell’umanità. Ogni firma dell’uomo ha graffiato, contaminato, molestato, schiaffeggiato, violentato la natura.
L’investimento che genera sviluppo, lavoro, riposiziosiziomento geo-logistico, ricchezza, crescita!?
Si ma le cause di spopolamento e depauperamento non sono legate alla mancanza del Ponte ma alla deficitarietà di lettura di bisogni e fabbisogni oltre che in insipienze, convenienze e connivenze stratificate nella ignavia. In ogni caso, il dibattito o lo scontro PonteSI – PonteNo hanno consentito non esimenti ma alibi se non nefandezze (e tra queste condizionare opere necessarie e indispensabili o iper-utili alla sfera della “compensazione”.
Forse, anzi sicuramente, anche questa (la mia) è prosopopea.
In ogni caso, a mio sommesso avviso, tutto ciò che andava detto pro o contro è stato detto.
Postergare la decisione? No. Anche no.
Se non vi sono argomenti nuovi … e a me non pare vi siano argomenti nuovi occorre scegliere. Non scegliere tra ecologia e economia (che, fra l’altro, hanno la stessa radice) occorre solo scegliere.
Non facendolo non vi è stata sospensione del giudizio. Si è scelto sopra o contro chi lo vuole. Facendolo si sceglie per … non contro chi non lo vuole!
Giusto o sbagliato lo giudicherà la storia. Le scelte sono Politica. La Politica, quella con la P maiuscola è scelta. Scegliere di fare o scegliere di non fare è scelta. Scelte che si consumano o ci consumano in Democrazia.
Ciò che è stato sommamente scorretta è stata quella paludosa, melmosa, putrida, stagnante, ipocritica logica del “non è priorità”. Non è stato tempo di ascolto ma tempo di presa per i fondelli.
Non mi sottraggo, infine, dal prendere una posizione. È questa: si Ponte … lo vorrei vedere da sveglio (o come risveglio) ma rispetto chi lo teme come incubo. Lo vorrei vedere da sveglio ma il mio stupore resterebbe pressoché immutato o meglio conservato per un sentimento da vivere ed esprimere solo se questa terra sapesse cogliere la magia e lo spirito a cui è destinata … quella di essere porta, crocevia e ponte di Popoli liberi.
Condividi: