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La logica del FEUDO – Più città, più poltrone: ma Messina è sempre stata bella. Ieri, oggi, e lo sarà domani

- 19/06/2023
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angela rizzo

di Angela Rizzo

La continuità amministrativa di cui parla il leader di Sud chiama Nord, febbrile arrivista in politica, non si riferisce alla dimensione temporale ( con lui e dopo di lui) ma in senso spaziale. Ad oggi De Luca è “sindaco” contemporaneamente del Comune di Fiumedinisi, S. Teresa di Riva ( Lo Giudice), Messina (Basile) , Roccalumera ( Lombardo), Ali’ Terme ( Micalizzi) e Taormina.
Ambisce ad essere “sindaco” contemporaneamente di più città per controllare ogni meccanismo. Ha una visione “feudale” della politica basata sulla macchina del consenso social e della capillare organizzazione del movimento su solite basi economiche. Ogni associato versa parte degli emolumenti che vengono reinvestiti nel partito che di fatto si regge su fondi pubblici. Fatto noto ed ammesso da Lui stesso.

Più città, più poltrone ( tra incarichi politici e nelle partecipate) più emolumenti versati al movimento. Nessuna linea politica; si dialoga con Renzi, Moratti, Calenda e con i movimenti secessionisti del nord ( ex ministro Castelli) solo con l’intento di aumentare contatti, voti, poltrone. Dopo le elezioni è tutto di nuovo rimesso in discussione perché il movimento si regge solo se riconosce De Luca come capo unico carismatico. Nessuna contaminazione, solo purismo associativo, perché nessuno possa tradire il grande capo. Su ogni associato è costruito un dossier utilizzato solo in caso di tradimento. Ai pochi, che sono usciti dal movimento ( ex vicesindaco Previti, ex assessore Scattareggia, ex direttori generali, consiglieri comunali transitati al gruppo misto) è imposto il silenzio perché in caso contrario si attiva la macchina del fango.
Chi è con lui è difeso anche di fronte l’indifendibile, ma chi mette in discussione l’operato del capo si mette in moto il caterpillar pronto a demolirlo.
Chi si è convertito sulla via di Damasco ( ex pentastellati, ex Dc, ex Forza Italia, ex Pd, ex fratelli d’Italia) li ritrovi direttamente o indirettamente (familiari) nelle partecipate o nei cda.
Non si fida di nessuno ad eccezione di pochissimi ormai fidelizzati da anni.
Sud chiama nord e’ il movimento degli ex di ogni partito o ideologia.
Nessuna visione politica; oggi si al ponte, domani pro capo peloro; oggi autonomisti domani centralisti; oggi per i servizi pubblici domani per i privati. Tutto e il contrario di tutto contemporaneamente in base alle convenienze del momento.
Destra, sinistra, centro purché si raggiunga il controllo. È un sistema spudorato che si scontra con il nulla dell’altra parte formata solo da dinosauri autoreferenziali lontani dal territorio e dai bisogni. Troppi interessi, troppe posizioni conquistate nel tempo che non consentono di organizzare una vera opposizione fatta di giovani, di competenti, di appassionati che amano più Messina che il denaro.
È un deserto occupato dai barbari che vogliono convincerci che Messina è diventata bella adesso. Messina bella lo è adesso, lo è stata ieri e lo sarà domani con o senza i barbari e con o senza i funzionari dei partiti di opposizione.

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Barcelona, Las Palmas