Il tennis italiano è stato in grado di sfornare diversi nomi importanti negli ultimi anni: Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego. La stragrande maggioranza dei maestri azzurri della racchetta proviene dalle regioni del Nord. A rappresentare un’eccezione in tal senso è però Marco Cecchinato, originario di Palermo, noto per le sue abilità sulla terra battuta. Stiamo parlando del terzo italiano di sempre a riuscire ad approdare alla semifinale di uno Slam, precisamente in occasione del Roland Garros nel 2018. Negli altri Major è sempre uscito fuori nei primi turni, ma in carriera è riuscito comunque ad aggiudicarsi 3 titoli ATP disputando 5 finali, raggiungendo peraltro la top 20 del ranking ATP.
La passione di Cecchinato per il tennis è piuttosto atavica. Già a 6 anni il buon Marco iniziò a destreggiarsi con la racchetta. Uno dei suoi preparatori più importanti è stato indubbiamente Francesco Palpacelli, che aveva già formato in precedenza Roberta Vinci. Nel 2009, all’età di 17 anni, ha conosciuto poi i vari Massimo Sartori, Riccardo Piatti e Cristian Brandi, che l’hanno aiutato a definire la sua tecnica. Cecchinato cominciò a farsi notare in occasione dell’ITF Junior Circuit, vincendo un torneo Grade 5 nel 2009 e nel 2010. Il debutto nella dimensione professionistica avvenne con le qualificazioni del Challenger di Caltanissetta, ma solo all’Italy F16 conquistò i primi successi in un tabellone principale ITF, perdendo solo ai quarti di finale.
La prima grande finale arrivò nel 2011, con il torneo di doppio dell’Italy F4. Il primo trionfo è stato ottenuto invece nel doppio dell’Italy F17. Nel 2012 Cecchinato ha vinto per la prima volta un torneo e in estate vinse il suo primo incontro nel tabellone principale di un Challenger. Un anno dopo ecco il successo nel Futures Italy F17, ai danni di un big come Dominic Thiem. La prima vittoria di un torneo Challenger arrivò ad agosto del 2013, al San Marino Open, quando Cecchinato sconfisse Filippo Volandri in finale.
Nel tempo le caratteristiche di Marco sono apparse sempre più chiare. Punto forte del repertorio è sempre stato il dritto, che ha spesso e volentieri accompagnato ad un rovescio variabile a seconda della superficie del terreno di gioco. Da migliorare, invece, è la risposta al servizio. La sua carriera ha conosciuto però una brusca frenata nel 2016 in seguito ad una squalifica federale: Cecchinato fu accusato di aver perso di proposito il match contro Kamil Majchrzak al Challenger di Mohammedia e solo a dicembre il procedimenti disciplinare fu estinto. Superata questa parentesi, Cecchinato è tornato ad alti livelli, confermandosi definitivamente sulla scena internazionale nel corso del 2018, ma già verso la fine dell’anno il rendimento apparve piuttosto altalenante in tutte le competizioni, il che comportò una caduta libera nel ranking.
Il 2023 di Marco Cecchinato, però, non è stato certo da buttare finora. Anche se le quote sul tennis dicono che i pronostici sorridono ai soliti Alcaraz e Djokovic, il tennista palermitano è riuscito a togliersi qualche soddisfazione in più eventi. Dopo aver battuto Nikoloz Basilashvili all’ATP di Pune è stato fatto fuori al secondo turno e a febbraio ha raggiunto risultati analoghi anche nei tornei ATP di Córdoba e Santiago, mentre in occasione dell’Estoril Open è giunto in semifinale dopo aver vinto contro i vari Schwartzman, Fognini Davidovich Fokina. Approdando al secondo turno del Madrid Open e al terzo degli Internazionali d’Italia Marco è riuscito a migliorare la sua posizione nel ranking internazionale, che oggi lo piazza al 78° posto.