Abbiamo sempre pubblicato le smentite. Soprattutto abbiamo sempre dato spazio ad eventuali opinioni, versioni, fatti contrastanti e da chiarire.
Sulla vicenda delle casette dei pescatori e dell’area di vendita è stata segnalata da parte dell’associazione dei pescatori di Spadafora la necessità di chiarire e di dissentire da quanto abbiamo scritto ieri nell’articolo che riportiamo in basso.
La nota inviataci la pubblichiamo anche se l’italiano è italiano e, mai come in questo caso, non può essere frainteso.
Nella nota di smentita, come i pescatori la definiscono, che più in basso pubblichiamo integralmente, si legge che “nessuno è stato obbligato ad accettare”. E siamo certi di aver scritto anche noi la stessa cosa: “di fronte al diktat, quello del sindaco, i pescatori, che da anni attendono un proprio spazio per la vendita del pesce, hanno ritenuto di non poter fare altro se non ingoiare il rospo turandosi il naso“. Questo il passaggio del nostro articolo nel quale evidenziamo che l’accettazione delle casette nello stato in cui si trova è stato dettato non certo dall’imposizione del Sindaco ma dalla necessità e dalla convenienza per i pescatori di poter usufruire, finalmente, di un’area regolarmente dedicata alla vendita del proprio pescato. Decisione pertanto, e mai nessuno ha detto o scritt0 il contrario, libera e legittima oltre che condivisbile. Ciò non toglie però che le casette a loro assegnate (quanto meno a chi le accetta) altro non possono essere, viste le condizioni, se non depositi per materiali e non altro. Permangono, pertanto, tutti gli interrogativi dell’opposizione circa i fondi spesi pari a 65 mila euro proprio per la sistemazione di quelle casette. Questo è compito della politica, almeno in prima istanza, e vorremmo ricordare proprio ai pescatori di Spadafora che la politica è il motore che determina, nel caso di buona politica, soluzioni alle risposte dei cittadini, miglioramenti della vita delle comunità.
Ecco la nota dei pescatori di Spadafora:
“I Pescatori di Spadafora a seguito dell’articolo pubblicato su Voce di Sicilia – Vocedipopolo.it del 13 maggio, alle ore 14.24, relativamente alla consegna delle casette e deegli spazi adibiti alla vendita del loro pescato, smentiscono dichiarando che quanto asserito da questa testata giornalistica non corrisponde a verità, in quanto nessuno è stato obbligato ad accettarle (e nessuno lo ha mai scritto, ndr.). A seguito dell’incontro da loro (i pescatori, ndr.) richiesto in data odierna al sindaco pro tempore hanno chiarito e liberamente accettato le casette nello stato in cui si trovano attualmente, per poter svolgere, negli spazi esterni, a far data dal 1/6/2023 la vendita del proprio pescato e di utilizzare le casette solo ed esclusivamente come deposito”.
Firmato: i Pescatori di Spadafora
Tanto, anche se non si doveva, abbiamo ritenuto di concedere ai pescatori, nel rispetto del lavoro di tutti.
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