
Stop. Fine dei dibattiti, dei comunicati stampa, delle dichiarazioni sindacali, dei buonismi, degli intenti e, soprattutto, dell’assistenza “a portata di mano” dei pazienti della Sicilia orientale per la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina.
La convenzione con il Bambin Gesù “non può essere rinnovata” e quindi da Taormina verrà trasferita a Palermo, D’altronde era il patto originario, una spada di damocle che pendeva sul reparto d’eccellenza di Taormina fin dalla sua creazione nel 2010: era previsto, infatti, che la Regione potesse riportarlo a Palermo in qualsiasi momento e con soli 90 giorni di preavviso. Poco ha potuto fare il DG dell’ASP di Messina, Bernardo Alagna, se non ringraziare il personale sanitario “per l’ooportunità professionale concessa al presidio ospedaliero di Taormina” e sommessamente prendere atto dell’ennesimo scippo a Messina ed alla sua provincia.

L’EQUIPE CHE SI PERDE E LA NUOVA OPERATIVITA’, E A CHE COSTO
Così dopo 13 anni la Cardiochirurgia pediatrica torna a Palermo e con una convenzione destinata a far discutere. Soprattutto per i costi della convenzione, che saranno più del doppio di quelli attuali.
Se, infatti, la convenzione con il Bambin Gesù aveva un costo annuo totale di circa 1.2 milioni, di cui 800 mila di base con una previsione di altri 380 mila come premio di raggiungimento obiettivo, oggi, con il trasferimento alla Fondazione San Donato di Milano, il cui presidente è l’ex ministro Angelino Alfano, i costi lieviteranno a 2 milioni 750 mila euro l’anno. Più del doppio. Valore che aumenta di altri 320 mila euro all’anno se si aggiunge (come in effetti si farà) anche il personale d’equipe.
E, paradossalmente, l’operatività che verrà fornita dal personale della Fondazione nel reparto di cardiochirurgia palermitano è ben lontana da quella quotidiana fino ad oggi assicurata dal reparto del Professor Sasha Agati con i suoi 90 collaboratori, tra medici, infermieri e tecnici. Il personale della nuova cardiochirurgia dovrà fornire prestazioni per soli 52 giorni all’anno, cioè una volta alla settimana. Una bella, anzi brutta, differenza. Inadeguata per un bacino di utenza di circa 5 milioni di residenti.
PERCHE’ RINUNCIARE ALL’ATTUALE ECCELLENZA RICONOSCIUTA NEL MONDO?
Eppure l’equipe di Sasha Agati era, ed è, di tutto rispetto. Si sta rinunciando a professionalità formate soprattutto sul campo, composte anche da esperienze di altri Paesi: sono operative a Taormina, infatti, due dottoresse libiche, una proveniente da Haiti ed una dall’Armenia. L’attività della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina ha dato prova della propria eccellenza intervenendo anche all’estero: in Libia, in Tanzania, ad Haiti, a Panama, nello Zambia. Così il reparto di Taormina è diventato un punto di riferimento per il mondo, un centro di specializzazione di eccellenza riconosciuto a livello internazionale.
Siamo certi che l’Assessore regionale Giovanna Volo sia disposta ad accettare che i siciliani rinuncino e perdano tutto questo? E per quale motivo?