Nessun intervento, per motivi tecnici e finanziari, nonostante un finanziamento di 3 milioni e 800mila euro, erogato nel contesto dell’emergenza Stromboli del 2019, se non la posa di una rete, sul recente fronte di frana apertosi nel costone sotto le abitazioni ed il monumento ai caduti di Ginostra, la frazione dell’isola di Stromboli, dove passa l’unica strada, quindi l’unica via di fuga in caso di eruzione del vulcano, che accede al pontile di Protezione Civile.
Lo rende noto, in una missiva, inviata agli abitanti, il Genio Civile di Messina, pur riconoscendo insieme alla Protezione Civile Regionale, l’esigenza di interventi.
I residenti, che dopo la notizia, sono pronti a clamorose forme di protesta, hanno inviato una segnalazione al Ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, alla Protezione Civile Nazionale ed ai vari Enti interessati, in cui chiedono una revisione urgente del progetto e una variante, ai lavori già in corso per evitare imminenti pericoli, che preveda un reale consolidamento del costone, al fine di bloccare lo scivolamento dello stesso, che rischia di finire sul molo. “Si tratterebbe di un intervento di circa quaranta metri quadrati – afferma Gianluca Giuffrè, del comitato per Ginostra – sul fronte di frana apertosi nel 2021, dove inspiegabilmente, nonostante le nostre richieste, quelle della Protezione Civile, che aveva chiesto di porre in essere, con urgenza, ogni misura necessaria all’esecuzione dell’intervento e dell’allora Presidente della Regione, Musumeci, che chiedeva di valutare una somma urgenza, non è stato previsto nulla, nemmeno la posa di micropali che sono stati messi in ogni angolo tranne che nella zona veramente a rischio.” “Insistere con la sola posa delle reti, un intervento simile si è rivelato fallimentare negli anni passati e totalmente inefficace, ci fa temere – afferma il decano dell’isola Mario Lo Schiavo, 80 anni – il rischio di un ulteriore spreco di denaro pubblico che Ginostra non può permettersi, in quanto sotto un vulcano attivo e visto che non raggiungerebbe l’obbiettivo della messa in sicurezza dei luoghi nei punti di più rilevante criticità, lasciandoci esposti al rischio di una possibile tragedia”.