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Ecco come cambia il reddito di cittadinanza: fino a 6 anni di reclusione per chi fa il furbo

- 29/04/2023

Nel pre-Consiglio dei ministri sono state illustrate in linea di massima le misure sul taglio del cuneo fiscale e sulla revisione del reddito di cittadinanza. Ci sarà sul tavolo del Cdm, convocato per lunedì, (domenica è confermato l’incontro con i sindacati) un decreto legge e un disegno di legge. Dal gennaio 2024 al posto del reddito di cittadinanza ci sarà assegno di inclusione. Confermata la misura che riguarda lo sgravio del 100% a chi assume chi aveva diritto al reddito di cittadinanza. Sarà per un periodo massimo di 12 mesi.

Si starebbe discutendo, secondo quanto viene riferito, anche della decontribuzione per gli straordinari, soprattutto nel week end, nel settore del turismo in vista della stagione estiva. “È istituito, a decorrere dal 1 gennaio 2024, l’Assegno di inclusione, quale misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro”, si legge al primo articolo della bozza visionata dall’AGI e non ancora definitiva.

“L’assegno di inclusione è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa”. Viene riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti, a garanzia delle necessità di inclusione dei componenti di nuclei familiari con disabilità, a minorenni o con almeno sessant’anni di età.

“I nuclei familiari devono risultare, al momento della presentazione della richiesta e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in possesso di alcuni requisiti”, tra cui avere un valore dell’Isee, in corso di validità, non superiore a euro 9.360; un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di euro 6.000 annui; un valore del patrimonio immobiliare, non superiore a euro 30.000. Nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilita’ di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.

“Non ha diritto all’Assegno di inclusione il nucleo familiare in cui un componente – si legge ancora nella bozza – risulta disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei dodici mesi successivi alla data delle dimissioni, fatte salve le dimissioni per giusta causa”. Il beneficio economico dell’Assegno di inclusione, su base annua, “è composto da una integrazione del reddito familiare, come definito nel presente decreto, fino alla soglia di euro 6.000 annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza”. 

Il beneficio economico “non può essere, comunque, inferiore a euro 480 annui“. Il beneficio “è erogato mensilmente per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi”. Allo scadere dei periodi di rinnovo di dodici mesi è sempre prevista la sospensione di un mese. “L’Assegno di inclusione è richiesto con modalità telematiche all’Inps”, si legge ancora.

I beneficiari devono presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro centoventi giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale. Successivamente, ogni novanta giorni, “i beneficiari sono tenuti a presentarsi ai servizi sociali, o presso gli Istituti di Patronato, per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico è sospeso. “Successivamente, ogni novanta giorni, i beneficiari sono tenuti a presentarsi ai centri per l’impiego per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico è sospeso”, si legge ancora