Si è tenuta nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 17 aprile, l’audizione del Sindaco Federico Basile presso l’aula della Commissione Trasporti della Camera, dove le Commissioni riunite Ambiente e Trasporti, hanno dato il via all’esame, in sede referente, del disegno di legge di conversione del decreto n. 35 del 2023, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.
“Messina non può, e non deve,essere esclusa dalla governance del Ponte per ogni fase, già da adesso, e sino alle fasi gestionali”. Questa l’incisiva premessa del Sindaco Basile in apertura dell’audizione.
“È quanto chiede il Comune di Messina – ha proseguito il Primo cittadino – e quanto verrà perseguito in ogni sede istituzionale che rappresenta fasi pianificatorie e realizzative del Ponte sullo Stretto di…Messina”.
In merito al ruolo della Città dello Stretto, il Sindaco ha evidenziato la necessità che Messina debba avere un ruolo centrale nella governance del Ponte sullo Stretto “la mia Città- ha chiosato il Sindaco – non può non essere ascoltata in quanto il Ponte sullo Stretto ha un valore aggiunto che deve essere preso in considerazione. La mia città non è inserita nella società Stretto di Messina. A oggi ritengo sia fondamentale che la parola della città, in termini di comunità cittadina, sia ascoltata”. E sotto questo profilo nel corso dell’audizione
Basile ha spiegato puoi che “le opere messe a terra dovranno essere discusse con la città di Messina che inevitabilmente dovrà assorbire tutte le esigenze della nuova infrastruttura. Stesso discorso per le opere compensative, perché queste non devono mitigare ma agevolare l’infrastruttura generale”. “Si dice che il Ponte sullo Stretto sarà l’opera più ecosostenibile di tutti i tempi, ma l’impatto sulla nostra città dovrà essere ancora più sostenibile. E Messina – ha aggiunto il Sindaco – dovrà essere presa in considerazione non solo per le ricadute occupazionali o lo sviluppo diretto, e indiretto, che il Ponte comporterà”. Infine, Basile relativamente alla differenza tra alta velocità e alta capacità “non serve – ha osservato- un’ora in meno di trasporto, ma serve uno sviluppo delle reti, questo è quello che si chiede all’infrastruttura, che va vista come sistema”.