La città “cantiere”. Messina lo è già, e non per i lavori del Ponte sullo Stretto. Quelli arriveranno e con un impatto importantissimo. Ma Messina è già nella morsa delle deviazioni, dei restringimenti, da sempre è in quella di una viabilità difficile anche solo per la sua struttura e per la sua conformazione orografica.
Mentre il decreto sul Ponte sullo Stretto è stato firmato dal Capo dello Stato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che ne conferma sostanzialmente il testo che era stato approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 16 marzo con la formula “salvo intese”, il Sindaco di Messina annuncia il collaudo di parcheggi come quelli sul Viale Europa che nel concreto hanno ristretto le poche carreggiate larghe di una città in affanno viabile, di una arteria principale che già di norma è nel caos. Parcheggi che solo “inizialmente saranno a titolo gratuito”, poi a pagamento e fonte di incasso.
In tutto questo c’è poi una Polizia Municipale sotto di organico e con agenti “anziani” il cui rinnovo è stato possibile in piccola parte solo grazie ad assunzioni ancora non definitive.
E si ripropone, con forza, la questione del Comando di un Corpo in una città stretta e lunga e che è anche un cantiere, destinata a diventarlo ancora di più se i lavori del Ponte inizieranno davvero.
Occorre allora una seria e responsabile riflessione: è giunto davvero il momento che Messina abbia concretezza e buon senso e non solo disegni politici.
SE BASILE HA RAGIONE, ALLORA PERCHE’ NON STABILIZZARE L’ATTUALE COMANDANTE
Ha pienamente ragione il Sindaco Basile: Messina, alla luce del prossimo futuro (ma già adesso) ha necessità di “un comandante non provvisorio ma stabile. Per cui è necessario indire un concorso”.
Di un comandante se ne sente il bisogno da tempo perché un comando significa una guida, un esempio, vuol dire capacità di programmazione e di organizzazione.
La domanda di questi giorni allora è se c’è un’altra soluzione a Blasco, l’attuale comandante “prestato” in comando da Enna. Sul suo operato abbiamo già detto e non vi è necessità di ripetersi, in quanto di come sia cambiato in meglio il Corpo di Polizia Municipale è un dato di fatto condiviso anche dal primo cittadino e sotto gli occhi di tutti.
AGENTI “IN COMANDO” DA ALTRI ENTI TUTTI STABILIZZATI
La soluzione alla questione “comando”, che, sottolineamo, non è solo una questione “Blasco”, è a portata di mano ed è stata ampiamente utilizzata da questa e da altre amministrazioni precedenti. Quanti agenti della Polizia Municipale “in comando” a Messina da altri Comuni sono stati stabilizzati al Comune di Messina? Stante l’endemica carenza di organico, la risposta è: TUTTI. E non sono pochi.
E allora? Se l’attuale comandante Stefano Blasco avesse dato (come ha dato) la propria disponibilità ad essere stabilizzato a Messina, trasformando in stabile un incarico temporaneo distaccato dal Comune di ENNA? Se, cioè, da “comandante in prestito” dal Comune di Enna diventasse stabile a Messina? La disponibilità c’è, così come il nulla osta del Sindaco del Comune dal quale Blasco proviene.
QUANTO RISPARMIEREBBE MESSINA?
Quanto risparmierebbe il Comune di Messina in termini di soldi dei cittadini, di risorse disponibili e quanto in valore tempo “tenendo” chi funziona e lo ha dimostrato invece di ricorrere ad un altro sostituto, magari affiancato da uno dei dirigenti del Comune (il solito “san” De Francesco?), per poi attendere i tempi e la volontà di un concorso del quale si parla ma non si concretizza da tempo? Quanti soldi in meno costerebbe ai cittadini questa soluzione? Lo chiediamo da messinesi. D’altronde è concetto di management condiviso che “squadra che vince non si cambia”.
I TIR, LA VIABILITA’ E IL CANTIERE PER IL PONTE
Insomma, ha davvero ragione il Sindaco Basile: Messina ha bisogno di un comando del Corpo ed in pianta stabile. E ne ha bisogno prima possibile perché se davvero il numero di tir che passerà per Messina a causa del cantiere del Ponte sullo Stretto sarà quello ipotizzato da chi il Ponte non lo vuole, e che inevitabilmente si aggiungerà a quelli che già di norma vi passano, più quello di esodi e controesodi, più il traffico “regolare”, si comprende come non c’è tempo da perdere. E allora oltre i soldi la cosa da non sprecare è proprio il tempo con soluzioni non immediate e guardando non a ciò che non si ha ma a ciò che è già a propria disposizione.