«La maxi rissa tra giovani, fermata solo per l’intervento dei Carabinieri, deve fare riflettere»
Catania – La maxi rissa avvenuta lo scorso fine settimana in piazza Scammacca, tra giovani che con pugni, calci e grida, hanno dato spettacolo in piena notte, porta il candidato sindaco Giuseppe Giuffrida della lista civica “Catania risorge”, a riflettere sullo stato di degrado sociale in cui versa Catania.
Ponendosi davanti a questo increscioso episodio, ove fosse a capo dell’Amministrazione comunale, si ritroverebbe a valutare insieme alle figure istituzionali preposte, quali provvedimenti dovrebbero essere adottati in città per contrastare questo fenomeno negativo che sta prendendo sempre più corpo.
«Il recente episodio di mala movida o meglio, di teppismo sconsiderato, avvenuto lo scorso sabato sera in piazza Scammacca, deve farci riflettere – afferma Giuseppe Giuffrida. La carenza di centri di interesse e di aggregazione, nella maggior parte dei quartieri cittadini, spinge una grande moltitudine di giovani a riversarsi, specie durante il fine settimana, nella parte della città in cui vi è la maggiore concentrazione di locali (ristorazione, rivendite di bevande e discoteche). Sono sempre più frequenti questi episodi che gravano su porzioni del territorio, che alimentano il malessere dei residenti e non solo».
Casi, inoltre, che sono in rapida espansione e che, se non si pone un freno, possono espandersi in altri quartieri.
«È fin troppo evidente che l’assenza di adeguati controlli da parte delle forze dell’ordine agevola i riprovevoli episodi di delinquenza creati da uno sparuto numero di giovani che impedisce ai cittadini di frequentare queste zone della città, ed ai residenti di viverle serenamente. Per evitare il dilagare – conclude Giuffrida – occorre intervenire nei quartieri, in particolare quelli periferici, per creare centri di interesse e di aggregazione, e agevolare la crescita di locali di ristorazione, teatri e varie attività che consentano di delocalizzare l’attuale movida e al contempo, di rivitalizzare la vita di ciascun quartiere».
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