Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera. Ovviamente fermi restando i dovuti approfondimenti del caso, si tratta di una vicenda legata al caos delle long list. La lettera è firmata per esteso, ma abbiamo deciso di tutelare la privacy dei soggetti coinvolti omettendone i nomi e inserendo solo le iniziali. Almeno fino a un dovuto successivo approfondimento.
“Salve, mi presento, mi chiamo P.M. e sono il compagno di una, ormai ex, lavoratrice della Messina Social City. Vorrei portare alla Vostra attenzione una vergognosa ingiustizia perpetrata ai suoi danni, che meriterebbe di essere attenzionata sia dalla politica, sia dai media, sia dalla magistratura, a cui è stato presentato apposito esposto.
Questi i fatti:
Si tratta di una ex lavoratrice della Messina Social City, che ha prestato la propria attività lavorativa con vari contratti a tempo determinato, a far data da mese di Ottobre 2020.
Nel Marzo 2021, purtroppo alla mia compagna viene diagnosticata una neoplasia alla mammella dx, che ha comportato n. 38 sedute di chemio terapia, 20 sedute di radioterapia, oltre all’intervento di “Quadrantectomia I-E mammella destra”.
Tale funesta circostanza, come è ben comprensibile, ha determinato la sua assenza dal lavoro soprattutto nei periodi successivi alle sedute di chemioterapia e dell’intervento chirurgico, cercando con tutte le proprie forze di essere presente sul posto di lavoro ogni qual volta il suo corpo le permettesse almeno di stare in piedi. Ricordo un episodio, che proprio per la sua forza di volontà e voglia di tornare a tutti i costi a lavoro, la costrinse ad un intervento chirurgico d’urgenza per la rimozione del sondino/picc, per le infusioni dei farmaci chemioterapici, impiantato nel braccio sx, in quanto, nel sollevare un peso eccessivo, si spostò dalla sede originaria e provocò una importante emorragia. Tale “banale” circostanza causò, da lì in avanti, un ulteriore calvario, in quanto, col passare del tempo, divenne sempre più problematico intercettare le vene per le varie flebo.
Fatte queste doverose premesse, vorrei evidenziare che fino a Marzo 2022, la mia compagna occupava la terza posizione nella relativa graduatoria, “vecchia” Long List MSC.
Ebbene alla data odierna, risultano assunti alla Messina Social City, con contratto a tempo indeterminato gli occupanti le posizioni 1^, 2^ e 4^!
Tale circostanza si è potuta determinare in quanto, mentre alla mia compagna, terza in graduatoria, nel mese di Gennaio 2022 veniva rinnovato il contratto a tempo determinato fino al 30 Giugno 2022, all’occupante la 4^ posizione in graduatoria, nel Dicembre 2021 veniva rinnovato il contratto per ulteriori 12 mesi, con scadenza Dicembre 2022, portandolo così alla soglia dei 24 mesi di servizio, occorrenti per l’obbligo, ex lege, di stabilizzazione da parte della Messina Social City.
Difatti, a seguito di altra breve proroga, il fortunato in data 1 Marzo 2023 veniva stabilizzato, in pompa magna presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, con la sottoscrizione di regolare contratto a tempo indeterminato.
Alla luce di quanto sopra esposto, sorge il dubbio, che spero la Magistratura possa chiarire ed accertare, se:
- la mia compagna sia stata discriminata in quanto, a tutt’oggi, malata oncologica ed in cura presso l’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Papardo di Messina;
e se:
- la procedura di stabilizzazione sia avvenuta nel rispetto delle leggi”.
La signora resta fuori perchè non ha raggiunto i 24 mesi e la colpa non è di nessuno per questo…la social city può chiamare chi per loro sono idonei e la signora non è stata discriminata ma non era in condizione di poter lavorare…Sarà un buco nell’acqua …la.legge parla chiaro per la stabilizzazione…