Tre persone sono state arrestate, e poste ai domiciliari, da finanzieri del comando provinciale di Catania perché ritenute responsabili di sottrazione fraudolenta all’accertamento o al pagamento delle accise sugli oli minerali.
Nei loro confronti le Fiamme gialle, su delega della Procura etnea, hanno eseguito un’ordinanza del Gip.
L’indagine è stata condotta dalle unità specializzate del gruppo Tutela finanza pubblica del nucleo Pef di Catania della Guardia di finanza, con la collaborazione di funzionari dell’ufficio antifrode dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Palermo.
L’inchiesta ha preso origine da un controllo sulla qualità del prodotto petrolifero scaricato in un distributore stradale della provincia etnea che è risultato avere un altissimo contenuto di zolfo. I successivi approfondimenti investigativi avrebbero permesso, nell’attuale stato del procedimento in cui non si è pienamente realizzato il contraddittorio con le parti, di ricostruire il meccanismo di frode che sarebbe stato attuato dagli indagati: Giuseppe Adornetto, di 36 anni, Vincenzo Salvatore Adornetto, di 64, e Claudio Iacono, di 66. Secondo l’accusa, gli Adornetto, a vario titolo amministratori e legali rappresentanti delle società di autotrasporto Gisa Autotrasporti srl e Lp Transport srls, con sede nella zona industriale di Catania, con l’ausilio di Iacono, già dipendente di quest’ultima con mansioni di autista, avrebbero sfruttato i trasporti di prodotti energetici eseguiti per conto di ignari committenti per prelevare, di volta in volta, dalle autobotti migliaia di litri di carburante, sostituendoli con analoghi quantitativi di olii esausti di scarsa qualità. Il carburante prelevato dagli indagati sarebbe stato successivamente destinato sia al rifornimento degli automezzi aziendali sia alla vendita abusiva al dettaglio a privati con una stazione di servizio abusiva realizzata alla Lp Transport.
A conclusione delle indagini sono stati deferite alla Procura di Catania cinque persone e sequestrati circa 53 mila litri di carburante “miscelato”, 5 mila litri di olii lubrificanti esausti, due autocisterne e l’apparecchiatura per l’erogazione clandestina del prodotto.