
Dopo la nomina dell’ex commissario della Municipale Giovanni Giardina al comando della Polizia Metropolitana messinese, l’ex comandante Daniele Lo Presti comunica la propria intenzione di rivolgersi al Tar contro la decisione del Sindaco di Messina Basile.
“E’ un atto dovuto” sottolinea Daniele Lo Presti, “Nulla contro Giovanni Giardina, semmai una richiesta di spiegazioni al Sindaco Basile sulla decisione, prima, di non rinnovare il mio incarico a comandante e quella, dopo, di ignorarmi completamente nonostante la Polizia Metropolitana sia rimasta per ben due mesi senza dirigente“.
UN ANNO AL COMANDO PIENO DI RISULTATI E CRESCITA. QUELL’ALBERO PER FALCONE E L’ASSENZA DI BASILE
La Polizia Metropolitana di Messina Daniele Lo Presti la conosce bene. E’ un’incarico che assunse, quello di comandante, per un anno e con notevole impegno. Tanto che oggi se si dispone di una centrale operativa moderna e di tutto rispetto lo si deve proprio alla lungimiranza di Daniele Lo Presti. Un anno intenso con operazioni sul campo, presenza costante in un territorio vastissimo e con personale non proprio “di primo pelo”: l’anzianità della Polizia Metropolitana, infatti, è nota con una età media di oltre 50 anni. Eppure, nonostante il gap di un personale di cuore ma non di certo in giovane età, l’ex comandante Lo Presti fece risorgere la Polizia Metropolitana che fu coinvolta in molte operazioni anche congiunte inteforze. E fu anche la prima Polizia Metropolitana a piantare l’albero in memoria del Giudice Giovanni Falcone. Manifestazione alla quale l’assenza del Sindaco Basile pesò enormemente.

UN’OCCASIONE PERDUTA, O NON VOLUTA? IL TAR PER DUE VOLTE COME DIRITTO A RIENTRARE NELLA SUA CITTA’
Ma allora perché non fu rinnovato l’incarico a Lo Presti? Perché lasciare sguarnito per ben due mesi l’incarico dirigenziale della Polizia Metropolitana, tanto che non si potette neanche autorizzare pagamenti rimasti in sospeso senza un comandante in carica?
Daniele Lo Presti aveva già presentato un ricorso al Tar avverso il mancato rinnovo nell’immediatezza della non decisione di Basile, ed è ancora pendente. Adesso un nuovo ricorso che manifesta a tutti gli effetti quell’interesse di Lo Presti a poter tornare nella sua città. Un interesse legittimo quello di rientrare per un comandante che con la sua giovane età e la sua esperienza (Daniele Lo Presti inizia la sua carriera a Milano) avrebbe potuto fare la differenza.
E, tra l’altro, il condivisibile interesse a ricongiungersi con la sua Messina è un principio più volte sbandierato da questa e dalla precedente amministrazione. Ma oggi viene ignorato. Perché? Interrogativi ad oggi senza risposta che non vengono posti certo per criticare la scelta di Giovanni Giardina, anche lui uomo “di strada” e d’esperienza. Il punto è che se esistono risorse già sul posto e già attive, situazione che era quella al momento della scadenza dell’incarico annuale di Lo Presti, perché complicare le cose e perdere qualità già disponibili? Misteri della politica, quella che non risolve e che non avvicina.
