Si chiama Afrisicilia e commercializzerà ortaggi, la cui distribuzione comincerà a Catania nei mercati Campagna amica di Coldiretti.
È una nuova cooperativa costituita a Catania da migranti protagonisti del progetto ‘Percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento’, cofinanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nato per contrastare il lavoro nero e la discriminazione in Sicilia.
“L’orto sociale che è stato realizzato – ha detto la dirigente dell’ex ufficio speciale Immigrazione dell’assessorato regionale al Lavoro e alla Famiglia Michela Bongiorno – dimostra che si può uscire fuori dalla logica di sfruttamento lavorativo con un affrancamento totale dal caporalato, creando attività autonome.
Questa prima start-up catanese è un segnale di speranza, crea un precedente positivo anche per tutti coloro che ogni giorno arrivano nel nostro Paese in condizioni di fragilità e che difficilmente riescono a trovare una collocazione lavorativa legale. Come istituzione ci stiamo impegnando a contrastare il caporalato supportando i migranti protagonisti” I migranti hanno acquisito le tecniche agrarie e nuove consapevolezze sui diritti del lavoro, sulle normative del settore ortofrutticolo, sulla gestione dei budget che saranno tenuti ad amministrare. La farm, presieduta da Diao Diallo, si sviluppa in mezzo ettaro di orto tra il litorale della Plaia e la zona industriale di Catania: i campi sono già coltivati e sono previsti i raccolti di lattughe, broccoli, sedano, cavoli, piselli, fave, patate; ma saranno recuperate anche le serre, che al momento sono in stato di abbandono, dove saranno seminate nuove coltivazioni.
“Lavoravo a Grammichele – dice Diallo Diao – era molto complicato, non avevo contratto. Sono orgoglioso: i miei colleghi hanno scelto me come presidente, ma siamo consapevoli che è l’unione che fa la forza”.
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