Su quella scalinata, teatro di una rissa tra giovani, avevamo girato una parte di un reportage che avevamo sperato suscitasse un allarme che però, fino ad oggi, è sembrato cadere nel nulla. Sulla scalinata di Santa Eustochia, che collega la via XXIV Maggio con la via Rocca Guelfonia si è svolta una vera e propria rissa, non certo una “semplice scazzottata” come è stata definita. Lo testimonia un video diffuso sui social: altro elemento che conferma come il riprendere invece di chiedere aiuto può essere la massima aberrazione di un fenomeno dilagante.
Un segnale serio di un disagio, da un lato, e di una scellerata tendenza alla quale da tempo si assiste a livello nazionale, peggio sui social in tutto il mondo. Di video di risse, combattimenti e scene di aggressioni e knock out violenti è pieno Twitter ma anche Facebook ed Instagram. Scene di violenza basate su futili motivi, una definizione questa che riveste sempre più un secondo nome: disagio giovanile e mancanza di modelli positivi.
Nel mese di ottobre scorso intervistammo il dottor Angelo Fabio Costantino proprio sul disagio giovanile e sull’abuso di alcolici e stupefacenti. “C’è un disagio giovanile – spiegò Fabio Costantino, psicologo ed ex Garante dell’Infanzia e Adolescenza del Comune – che la pandemia ha acuito. I dati del report del Tribunale dei minori, ripresi dal presidente della Corte d’Appello Sebastiano Neri nella sua relazione, sono significativi. Nel civile ci sono circa duemila nuovi fascicoli aperti dalla Procura minorile, cinquecento in più rispetto all’anno precedente. Dieci anni fa erano solo trecento. Riguardano la dispersione scolastica, l’abbandono, l’abuso, il maltrattamento familiare, la povertà, situazioni in cui il Tribunale interviene a tutela del minore. L’anno scorso sono state dichiarate decadute dalla responsabilità genitoriale cento famiglie per il mancato rispetto dell’obbligo scolastico”.
“È attivo dal 2019 – dichiara l’ex Garante dell’Infanzia e Adolescenza del Comune – un protocollo d’intesa che è stato scritto dal procuratore per i minori Andrea Pagano e che ho supportato con la Prefettura in cui si prevede che ogni ragazzo dopo venti giorni di assenza continuativa venga segnalato alla Procura minorile, non al Comune, che apre un fascicolo a tutela attivando tutte le risorse, da quelle sociali a quelle neuropsichiatriche”.
Sulla scalinata chiamata “Jungle 2” dai giovani (il che presuppone che ve ne sia una Jungle uno e magari anche una tre) che la frequentano e che lì si danno appuntamento e passano il tempo, non c’è solo il “caso” di una rissa violenta, ma anche la presenza di stupefacenti. La droga è un’evenienza da accertare e da controllare, ma che le sue “briciole” fatte di cicche di spinelli e di bottigliette bucate con il cappelletto di stagnola, sono già prova dell’uso che se ne fa. Incrementare i controlli, e come abbiamo detto nel nostro reportage di circa due mesi fa, fare corretta informazione, dando il giusto peso ai fatti ed alle cose, mostrando anche nelle scuole quali sono gli effetti e i danni di sostanze delle quali, per mancanza di dati, i giovani sembrano sottovalutarne i danni. A Messina c’è un’emergenza? La cronaca ed i sequestri di stupefacenti, soprattutto cocaina e crack, confermano che a questa domanda c’è già una risposta ed è positiva.
IL REPORTAGE DI VOCEDIPOPOLO