Rimborsi dei pedaggi autostradali del casello “cittadino” di Villafranca Tirrena, alias Ponte Gallo? Inattuabili nei confronti dei cittadini. Riservati solo alle imprese commerciali. E’ l’incredibile beffa che si cela dietro una strombazzata misura regionale che invece nascondeva il nulla. Lo denuncia Alessandro De Leo, deputato regionale di Sicilia Vera: “Abbiamo smascherato una vera e propria presa in giro per i cittadini, perpetrata da chi nella scorsa legislatura li ha letteralmente illusi rispetto ad una annosa e sentita problematica, quale quella del pedaggio pagato per lo svincolo urbano di Ponte Gallo, che serve il collegamento tra il centro di Messina e i villaggi della zona nord. In realtà la soluzione che era stata tradotta in norma di legge, con tanto di decreto attuativo, si è rivelata inattuabile, con conseguente beffa per quanti ci avevano fatto affidamento. Peraltro, queste risorse sono state sottratte dagli aiuti alle imprese senza che potessero essere utilizzate a favore dei cittadini.”
L’INTERROGAZIONE E LA DISARMANTE E INCREDIBILE RISPOSTA
Nelle scorse settimane, una interrogazione al Presidente Schifani e all’Assessore Aricò, presentata dai parlamentari regionali dei gruppi Sicilia Vera e Sud Chiama Nord, a prima firma dell’on. Alessandro De Leo, aveva acceso i riflettori sulla vicenda del mancato rimborso ai cittadini della Città Metropolitana di Messina per i pedaggi casello di Villafranca – Ponte Gallo sulla autostrada A/20 nel Comune di Messina.
Malgrado il regolare invio delle richieste nei modi e nei termini previsti dal D.A. n. 04/GAB del 1° febbraio 2022, nessun contributo è stato erogato a titolo di rimborso nonostante quanto previsto dall’articolo 107 della legge regionale 15 aprile 2021, n. 9.
L’interrogazione, sottoscritta dai deputati De Leo, De Luca, Balsamo, Geraci, La Vardera, Lombardo, Sciotto e Vasta, era volte ad ottenere risposte su quali siano i motivi ostativi per i quali l’Assessorato ad oggi non ha erogato le somme stanziate. Ebbene, il riscontro ricevuto a firma dell’Assessore Aricò, che inoltra il chiarimento reso dal dirigente generale del Dipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti, ha del clamoroso in quanto si conclude affermando che “…la misura in oggetto, così come è stata formulata, non può essere attuata”.
Secondo quanto evidenziato dal dirigente generale Bellomo, infatti, le risorse destinate a tale misura sarebbero riservate a soggetti economici qualificabili come imprese, e non certo ai cittadini.