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Separazioni e divorzi: eventualità da mettere in conto nella vita matrimoniale degli italiani. Nel 2020 sono stati celebrati 96.841 matrimoni, 87 mila in meno rispetto al 2019 (-47,4%), riporta il dossier “Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi – anno 2020”. La causa è il Covid, ma nel 2021 il numero di unioni non si riprende in modo sostanziale. Non può dirsi lo stesso per le separazioni e per i divorzi: nei primi nove mesi del 2021 l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+36,4% per le separazioni e +32,8% per i divorzi) riporta a livelli simili a quelli del 2019. Per le separazioni la crescita è più consistente nel caso dei provvedimenti presso i tribunali, in particolare per le consensuali (+49,3%).
LA LEGGE 54 DEL 2006 E LA BIGENITORIALITA’
Insomma un universo fatto spesso di dolore e disagio, soprattutto per i figli, incolpevoli vittime delle separazioni. Nel 2006 l’Italia ha introdotto il principio della bigenitorialità con la legge 54 che sancendo pari diritti e doveri per i genitori, anche separati, nei confronti dei figli, afferma e tutela il diritto dei minori a fruire della presenza attiva nella propria vita sia del padre che della madre. Un principio non sempre agevolmente riconosciuto dai Tribunali o dal servizio sociale, quando entra anch’esso in campo. Da abbattere è il pregiudizio frutto di un retaggio storico che da sempre ha riconosciuto come “più presente” e necessaria la figura della madre piuttosto che quella del padre. E’ il peso di una convinzione che si basa su una struttura sociale che oggi è profondamente cambiata e che vede il ruolo della donna non più impegnata solo nel ruolo di mamma a tempo pieno. Anzi accade più spesso che siano i padri a garantire una maggiore presenza accanto alle necessità quotidiane dei figli. Ma se i tribunali si stanno adeguando e stanno più facilmente recependo questo orientamento legislativo frutto dei tempi che cambiano, lo stesso non può dirsi per il sistema dell’assistenza sociale che sembra ancora ostaggio del vecchio retaggio. Accade, quindi, che i padri, dopo una separazione, si trovino a non veder riconosciuto il proprio diritto all’esercizio dell’affido condiviso e della bigenitorialità.
IL REGISTRO PER LA BIGENITORIALITA’ DEL COMUNE DI MESSINA
Il Comune di Messina nel 2019 ha istituito il “Registro per la Bigenitorialità”. Una conquista dell’associazione “Genitori per sempre” e portata avanti dalla consigliera comunale Antonella Russo e dalla sensibilità di Nunzio Signorino, all’epoca vice presidente della Terza Circoscrizione, supportata dall’assessore ai Servizi Sociali Alessandra Calafiore.
Ma il registro funziona? La sua costituzione ha reso Messina pioniera nella salvaguardia di pari diritti dei genitori ma non ha innescato l’automatico riconoscimento di tale diritto da parte di istituzioni e enti.
A Messina, e non solo, è l’associazione “Genitori per Sempre” a battersi per il riconoscimento di questo diritto che non è fatto solo di diritti, appunto, ma soprattutto di doveri con l’impegno dei padri al 50% nei confronti dei propri figli al pari della madre con la quale, nonostante la separazione, deve instaurarsi un necessario rapporto di collaborazione. Il principio della bigenitorialità si fonda sul riconoscimento da parte dei genitori divorziati o separati della difesa dell’integrità psicologica e sociale del proprio figlio, anteposto ai propri interessi.
L’IMPEGNO DELL’ASSOCIAZIONE “GENITORI PER SEMPRE”
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“Con la legge 54 si è fatto un passo in avanti importante ma il principio della bigenitorialità non è riconosciuto in modo automatico. Esistono ancora difficoltà lamentate da chi si rivolge alla nostra associazione che dimostrano come il pregiudizio non è stato abbattuto e che resiste alla stessa legge”. Così racconta Paolo Micali dell’Associazione “Genitori per Sempre”.
“La nostra associazione mette a disposizioni innanzitutto la presenza perché la situazione più difficile in cui un genitore separato si possa trovarsi è quella di sentirsi solo e non compreso” continua Micali, “ecco perché in tanti si rivolgono a noi: la possibilità di un supporto psicologico e legale che permetta di avere la forza e di individuare le giuste strade per aver riconosciuto il proprio diritto di padre, che non finisce con il divorzio o con la separazione, è il miglior modo per garantire il diritto ad una stabile consuetudine di vita sancito dalla legge 56 con l’istituzione della bigenitorialità“.
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“I tribunali stanno adeguandosi” dichiara l’avvocato Manuela Casablanca, legale dell’associazione, “cominciano a leggersi pronunciamenti anche estremamente innovativi che riconoscono di fatto, finalmente, pari diritti tra entrambi i genitori separati nella partecipazione attiva alle decisioni da assumere per uno svolgimento sano del figlio. Insomma nelle aule di tribunali, soprattutto quello di Messina, il pregiudizio si sta sgretolando, ma non può dirsi lo stesso per il sistema di assistenza sociale messinese. Il Dipartimento Servizi Sociali di Messina conta solo 7 assistenti sociali, un numero in rinforzo, ma che è tutto ripiegato ed impiegato nella Messina Social City. Una mole di lavoro enorme per poche persone che, magari, necessitano di percorsi formativi più consoni al diritto di famiglia”.
STORIE
Non mancano però le storie fatte di riconoscimento dei diritti dei padri in favore dei propri figli. Come il caso di Domenico Trifirò: “Grazie all’associazione della quale faccio parte e del lavoro ineccepibile ed appassionato svolto dall’avvocato Casablanca, ho visto finalmente concludersi la mia vicenda che definirei ‘border line’ nel panorama dei tanti casi di separazione e divorzi difficili. Una vicenda che si è conclusa con il riconoscimento e la tutela del diritto più importante perché riferito ai soggetti più fragili di una separazione: i figli“.
“Un impegno costante il nostro” dice Luigi Giannetto, che ha funzioni e compiti organizzativi in seno all’associazione, “fatto di amore e passione e di esperienze personali che solo condividendoli possiamo trasformarle in aiuto concreto per i chi si rivolge a noi”.
L’Associazione “Genitori per sempre” ha scelto di non concentrarsi solo sui padri. Da qui la scelta di indicare la parola “genitori” piuttosto che “padri”. “Perché a noi si rivolgono anche tante madri” conclude Paolo Micali.
Il video che allegheremo a questo articolo è solo il primo di una serie che affronterà i temi e le circostanze delle separazioni e dei divorzi.
Ringrazio la redazione per averci dato voce. La nostra lotta è per un cambiamento sociale, indirizzare il pensiero comune al concetto di Bigenitorialitá. Dare risposte a chiunque si affacci a questa terribile esperienza dando ogni supporto possibile da quello morale a quello psicologico a quello legale grazie ai numerosi professionisti che hanno “sposato” questa causa come l’ avv. Manuela Casablanca specializzata in diritto di famiglia e sempre pronta in prima linea alla tutela dei minori.