“In attesa delle valutazioni del Governo lo sciopero previsto per i giorni 25 e 26 gennaio è confermato. Per fare emergere serietà e competenza richiesta c’è tempo fino al minuto prima della chiusura degli impianti”.
Lo affermano in una nota congiunta di Fegica e Figisc/Anisa dopo l’incontro con il governo.
“Durante l’incontro non c’è stato nessun impegno concreto, i verbi continuano a essere coniugati al futuro e al condizionale. Per il momento non c’è niente che ci possa far dire che lo sciopero è revocato”, ha affermato il presidente di Fegica, Roberto De Vincenzo al termine del tavolo al Mimit.
Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo l’audizione al Senato, ha partecipato al tavolo.
“Veniamo da un tavolo che riteniamo sufficientemente esaustivo rispetto alle richieste. L’impegno da parte del governo e della politica sono fondamentali e importanti. Ci ritroveremo a breve. La mobilitazione rimane in atto. Rimarrà lo sciopero congelato perché andremo a una conferenza stampa di giovedì prossimo e precedentemente avremo documentazione da parte del Governo rispetto alle richieste avanzate sia sul decreto che sul futuro del settore”, ha affermato il presidente di Faib, Giuseppe Sperduto.
“Ho visto aspetti positivi e negativi. Chiaramente ci aspettiamo che nell’incontro di giovedì il governo riesca ad avere un atteggiamento più concreto”, ha sottolineato dal canto suo il presidente di Figisc, Bruno Bearzi.
“C’è sempre disponibilità a modifiche” al decreto sulla trasparenza dei prezzi. “Ovviamente c’è un percorso parlamentare. Le modifiche possono arrivare dal Parlamento o su iniziativa del Governo”. Così il ministro delle Imprese Adolfo Urso in occasione del tavolo al Mimit. “Il mio auspicio – ha spiegato rispondendo a una domanda sullo sciopero annunciato per il 25 e il 26 gennaio – è che ci sia un confronto sereno e costruttivo per migliorare il provvedimento”.
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