
Il Cimitero nuovo di Spadafora, in provincia di Messina, vedrà allestire altri 20 loculi in vetroresina.
Un altro adempimento da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Tania Venuto finalizzato a tamponare l’emergenza posti al cimitero della cittadina tirrenica.
Un’emergenza non nuova… e la variante bloccata
Ma è un’emergenza non nuova che infatti si trascina ormai da tempo e che invece di essere risolta con la proposta ed approvata variante (ferma ancora per una mancata risposta dell’amministrazione comunale ad una richiesta di integrazione documenti da parte del dipartimento regionale) che permetterebbe di creare nuovi loculi e non in modo provvisorio ed emergenziale, continua ad essere tamponata con l’acquisto e la posa di loculi che l’opposizione in consiglio comunale definisce quanto meno “non dignitosi”.
La procedura di acquisto e posa e l’interrogazione
La schiera di 20 contenitori in vetroresina, perché questo sono, verranno acquistati per un valore di 29.678 euro, soldi dei cittadini spadaforesi, ma l’opposizione guidata dal consigliere di “Rinasce Spadafora” Lillo Pistone vuol vederci chiaro e con il gruppo consiliare rappresentato, presenta un’interrogazione nella quale per prima cosa si chiede se, nell’iter del procedimento, siano state seguite le linee guida previste dall’ANAC.
La procedura di acquisto e di posa dei 20 loculi in vetroresina, infatti, secondo l’opposizione avrebbe dovuto avere un RUP, un responsabile cioè, del procedimento che però l’amministrazione non ha ritenuto di nominare. Una figura di garanzia che prende di fatto in sè delega e responsabilità dell’intero procedimento. Ma non mancherebbe solo questo passaggio.
L’opposizione chiede, infatti, all’amministrazione comunale, “quali sono stati i motivi per i quali l’Ente non ha ritenuto menzionare negli atti posti in pubblicazione all’albo pretorio la figura del R.U.P. e nel caso di mancata nomina, a chi compete in seno all’Ente, assumere l’importante funzione assegnata dalla vigente normativa al R.U.P. “.
In secondo luogo Pistone chiede di sapere a nome dei consiglieri di opposizione, “i nominativi del tecnico progettista, del direttore dei lavori e del collaudatore dell’opera e con quale atto formale sono stati essi incaricati dall’Ente. “Avere, inoltre, delle opportune delucidazioni in merito alla modalità della figura tecnica e/o politica che hanno determinato l’individuazione della sede di intervento per installare il blocco di 20 loculi“. Insomma chi ha deciso e come dove devono essere posizionati?
Ed in ultimo l’opposizione chiede c0me mai non sia stato esposto il cartello obbligatorio per legge “trattandosi di opera pubblica” e conoscere se e quali pareri inderogabili sono stati acquisiti dall’Ente prima dell’inizio lavori, in particolare Genio Civile ed Autorità Igienico Sanitaria competente. Ciò che si attende adesso è la risposta obbligatoria dell’amministrazione.
Quel cancello divelto e scomparso
Così come gli spadaforesi attendono ancora che venga riparato e riposizionato quel cancello caduto o vandalizzato, ancora non è chiaro, che dovrebbe chiudere e regolare l’accesso alla stradella perimetrale del Cimitero di Spadafora. Una strada che ad oggi rimane aperta e libera all’accesso, anche di notte.
