Al momento sospesi i ricoveri programmati per ampliare la disponibilità di posti letto e fronteggiare l’emergenza.
Sono sempre più numerosi i bambini che in questi giorni accedono al pronto soccorso pediatrico per insufficienza respiratoria causata dalla pesante incidenza del virus respiratorio sinciziale (VRS). Nel mese di dicembre sono stati registrati 119 accessi solo per bronchioliti, di questi 24 sono stati ricoverati in pediatria e 11 hanno necessitato di ricovero in terapia intensiva neonatale (TIN) e pediatrica (TIP), con una media complessiva di 4 accessi al giorno.
Un fenomeno, quello registrato nelle ultime settimane, che ricalca in pieno quanto sta avvenendo in tutta Italia e che coinvolge i principali centri pediatrici del paese.
L’elevato numero di accessi di questi giorni è legato anche alle caratteristiche dell’AOU “G. Martino” che, in quanto DEA di secondo livello, è dotato – oltre che del pronto soccorso pediatrico e dei reparti pediatrici – anche della terapia intensiva pediatrica. Ciò determina una centralizzazione, anche dalla provincia, di molti pazienti che – laddove necessario- qui possono contare sia sulle prime cure farmacologiche, ma anche quelle più avanzate: dagli alti flussi alla pressione positiva continua, sino alla ventilazione meccanica nei casi di insufficienze respiratorie più gravi.
“La bronchiolite da VRS – spiega la Prof.ssa Eloisa Gitto, Direttore dell’UOC Patologia Neonatale e TIN – rappresenta la principale causa di infezioni delle basse vie respiratorie nei primissimi anni di vita. Al di sotto del primo anno in particolare, in seguito ad infezione da VRS, i bambini possono andare incontro a insufficienza respiratoria da moderata a severa, con necessità di ricovero in pediatria e, nei casi più sfortunati, in terapia intensiva pediatrica. La gran parte dei bambini fortunatamente risponde alla terapia con alti flussi, ma c’è una quota di soggetti che ha bisogno di un supporto respiratorio più importante, quale la pressione positiva continua o l’intubazione con ventilazione meccanica”.
“Si tratta di un momento delicato – prosegue il Prof. Carmelo Romeo, Direttore del Dipartimento Materno Infantile – che ha richiesto anche una riorganizzazione delle nostre classiche attività. Al momento abbiamo sospeso i ricoveri programmati per contrastare l’emergenza e mettere a disposizione il maggior numero di posti letto possibile. Di certo in questo momento il supporto dei pediatri di famiglia per noi è, e continua ad essere, fondamentale. Raccomandiamo di rivolgersi all’ospedale solo laddove vi fossero delle situazioni di grande criticità che non possono essere gestite a casa. In termini preventivi il suggerimento che possiamo dare è quello di evitare quanto più possibile di portare i bambini in luoghi chiusi e troppo affollati dove di certo i virus influenzali possono circolare più facilmente”.
Ci scusiamo con le famiglie che in questi giorni potranno subire disagi legati a maggiori attese, ma assicuriamo che stiamo ponendo in essere tutte le azioni necessarie per gestire l’elevato carico di lavoro rispettando le procedure di sicurezza e i protocolli clinici e assistenziali. Un grazie particolare va a tutto il personale – medici, infermieri e OSS – che in questo momento sta facendo il massimo per fornire l’assistenza migliore a tutti i bambini, con gli operatori del pronto soccorso pediatrico e della pediatria in prima linea per fronteggiare l’elevato numero di accessi e ricoveri.