La Uiltrasporti scrive quel che l’amministrazione comunale non vuol sentirsi dire e che, evidentemente, non gli conviene ammettere. Vincere una causa (vittoria che non è ancora ufficializzata) che rimetterà, probabilmente in ballo i soldi degli anticipi dati dal Comune di Messina, ovvero di messinesi, alla Coedmar per la realizzazione del Porto di Tremestieri non è una vera vittoria. Semmai è una pezza che almeno permetterebbe di recuperare parte del danno che non è rappresentato solo dagli anticipi ma anche dal tempo perduto. Questo nessuno potrà restituirlo. Tempo che è quantificato in anni passati e ancora a venire e che si tramuta in danni per la città di Messina che rimane ancora ostaggio dei tir con rischi connessi rappresentati dagli incidenti e dal rischio di tragedie, a cominciare dal viale Boccetta.
La viabilità rimane ed è ancora in ginocchio e nulla è cambiato, a cominciare dalla gestione insufficiente delle ordinanze che obbligherebbero i tir a traghettare dallo scalo di Tremestieri. Insomma è il prezzo di un’incompiuta sulla quale magari sarebbe stato possibile vigilare ed intervenire per tempo, proprio per guadagnare tempo. Adesso si legge di nuovi affidamenti e nuove aziende. Nel frat-tempo, intanto si perde appunto… tempo. Lo stesso che perdono i messinesi che fino ad oggi hanno sopportato lunghe code e disagi attraversando un viadotto Ritiro che è diventato un’altra incompiuta, con le sue difficoltà, i comunicati stampa che si sono smentiti l’uno dopo l’altro, fino alla verità che è sotto gli occhi, arrabbiati, di tutti: opera ferma. Così come è fermo il collegamento tra lo svincolo di Giostra, aperto a secondo di come conviene, con l’Annunziata. Un’altra incompiuta, anzi fatta a metà come ogni cosa a Messina sembra essere fatta.
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