La Sicilia che va dagli anni Sessanta ai Novanta, vista dagli occhi di un gruppo di giovani, è la protagonista del romanzo di Salvatore Curtò, “I figli di nessuno”, Siciliano Editore.
Il libro, tra riso e dolore, racconta il malaffare, la mala politica, la mala sanità e la mafia e ha per protagonisti un gruppo di ragazzi estremamente poveri ma onesti, che si sono fatti breccia nella società sfidando le regole e i modelli criminali, presi a prestito anche dagli insospettabili.
Questi “figli di nessuno” lottano a mani nude contro il male. Nel racconto ci sono due Totò: uno si chiama Riina e l’altro Messina. Riina decide chi deve morire, Messina si sforza di salvare la vita di chiunque chieda il suo aiuto.
(ANSA).