La graduatoria dell’Anvur premia ancora una volta la struttura didattica dell’ateneo catanese
In foto uno scorcio di Villa Cerami, una delle sedi del Dipartimento di Giurisprudenza
Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania si conferma struttura di “eccellenza” nel panorama nazionale.
Dopo essere stato inserito nel luglio scorso nella graduatoria stilata dal Ministero dell’Università e della Ricerca dei 350 migliori dipartimenti universitari in Italia, la struttura didattica catanese è stata ammessa tra i 180 dipartimenti di “eccellenza” e ai finanziamenti specifici per lo sviluppo di progetti di ricerca quinquennali (2023-2027). È stato inserito, in particolar modo, nella prestigiosa lista dei 15 “Dipartimenti di Eccellenza” delle università statali relativi all’Area delle Scienze giuridiche.
Un riconoscimento importante e con un forte impatto economico che premia la qualità della ricerca e consentirà al dipartimento d’ateneo di investire in un progetto di sviluppo della stessa struttura per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi a livello scientifico, didattico e organizzativo.
Il “Fondo per il finanziamento dei Dipartimenti universitari di eccellenza”, infatti, prevede un budget annuale di 271 milioni di euro (previsto dalla legge 232/2016) per «incentivare l’attività dei Dipartimenti delle università statali che si caratterizzano per l’eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica, nonché con riferimento alle finalità di ricerca di “Industria 4.0”».
Per il dipartimento etneo si tratta di una riconferma nella graduatoria elaborata dall’Anvur (l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’Università e della Ricerca) che tiene conto della produttività scientifica dei docenti e dei ricercatori misurata attraverso l’indicatore standardizzato di performance dipartimentale (Ispd).
L’Ispd consente di comparare i dipartimenti delle varie aree scientifiche (le 14 definite dal Consiglio Universitario Nazionale: dalle scienze matematiche e informatiche a quelle fisiche, chimiche, della terra, biologiche, mediche e agrarie, all’ingegneria civile e architettura, industriale e dell’informazione fino alle scienze filologico-letterarie, filosofiche e pedagogiche, giuridiche, economiche e statistiche e politico-sociali) degli atenei italiani basandosi essenzialmente sulla quantità e sulla qualità delle pubblicazioni scientifiche e alle dimensioni dei diversi dipartimenti.
«Per il dipartimento di Giurisprudenza si tratta di una riconferma in graduatoria conquistata grazie all’impegno profuso negli ultimi anni dai docenti sul fronte della qualità e dell’internazionalizzazione della formazione e della ricerca e rappresenta un nuovo punto di partenza di un percorso di crescita che, se supportato da risorse adeguate, non tarderà a produrre effetti favorevoli sul futuro dei nostri giovani» ha spiegato il rettore Francesco Priolo.
«Siamo certamente soddisfatti del risultato ottenuto, da almeno dieci anni, da quando esistono queste graduatorie di eccellenza, il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania è ai vertici nazionali: tra i primi d’Italia nel settore giuridico – ha aggiunto il prof. Salvatore Zappalà, direttore del dipartimento di Giurisprudenza -. Non dobbiamo però sederci sugli allori, questo dato rappresenta sempre uno stimolo per andare avanti. Abbiamo presentato un progetto che guarda al futuro e che punta a irrobustire lo studio, in chiave di sostenibilità a 360 gradi, della transizione ecologica e digitale, anche per rispondere alle esigenze di un territorio, che ne ha tanto bisogno. Nel progetto poi sono previsti investimenti importanti per la ricerca e per attività didattiche di elevata qualità, in particolare per gli studenti più meritevoli».