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ATM – Una bomba ecologica nel piazzale che costerà oltre 3 milioni di euro. Basile “Responsabilità di chi negli anni 90 ha nascosto tutto questo sotto l’asfalto”

- 29/12/2022
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Tre milioni di euro, anzi più di tanto, quasi di certo, è la somma che sarà necessaria per sanare lo scempio ecologico e non solo trovato “sotto il tappeto” dell’asfalto del piazzale interno di ATM. E’ quanto emerge senza alcun equivoco o poca chiarezza nella conferenza stampa che si è tenuta stamane alla sede dell’ATM di Messina. Visi preoccupati quelli del presidente Pippo Campagna del rup dei lavori. Arrabbiata quella del sindaco di Messina Basile, scura quella del vicesindaco Salvatore Mondello, fra l’altro assessore alla viabilità, punto questo che riprenderemo in seguito. Per arrivare alla sala della conferenza stampa passiamo dal piazzale dell’azienda dove al posto del parcheggio dei mezzi c’è un cratere che sembra prodotta dalla bomba di un’aereo. Uno scenario di guerra…

“Qui poteva scoppiare tutto” afferma senza mezzi termini il presidente di ATM S.P.A. Pippo Campagna. “C’erano ettolitri di gasolio e di olii esausti occultati in serbatoi che nessuno all’epoca si è preso la briga di svuotare o di denunciare o segnalare”. “Tutto occultato secondo una logica scellerata e criminale che, presumibilmente, negli anni ’90 ha indotto chi accerteremo a nascondere tutto piuttosto che adempiere alle obbligatore procedure, oggi, di smaltimento e di ripristino della sicurezza ambientale ed ecologica” dice un arrabbiato come non si è mai visto Sindaco Basile. Ma cosa è accaduto sotto al piazzale di ATM dove, per intenderci, si ricoverano i mezzi per il trasporto pubblico quando sono fuori servizio? “Durante i lavori per l’approntamento del piazzale per accogliere i nuovi mezzi elettrici in arrivo a Messina abbiamo ritrovato i serbatoi di una preesistente stazione di servizio per il rifornimento dei mezzi, dismessa negli anni ’90. Solo che chi doveva mettere in sicurezza ha preferito coprire tutto con la terra e l’asfalto. Sono stati coperti con la pece anche i tombini che dovevano servire da accesso per ispezione e manutenzione. Nessuno se non chi lo ha compiuto questo reato ambientale poteva sapere” dice Campagna. “Oggi l’urgenza è risolvere e mettere in sicurezza” sottolinea un poco compassato Sindaco Basile, e ne ha ben d’onde. “Ci siamo ritrovati tra le mani quello che altri dovevano risolvere e che per sola loro colpa non è stato risolto. Oggi tocca a noi trovare oltre 3 milioni e mezzo di euro per affrontare gli scavi, lo smaltimento dei materiali inquinanti e provvedere al ripristino dell’area. Un lavoro immane che non ci aspettavamo proprio e che inciderà non sull’attuale livello dei servizi ai cittadini ma di certo sul loro miglioramento che avrei voluto per la città. Dovremo, infatti, trovare le risorse per porre rimedio e non potremo fare altro che trovarle in quei capitoli di spesa prevista relativi alla viabilità, ad esempio. Un valore che rappresenta circa 35 chilometri di opere per strade pubbliche, in bitumazione e rifacimento, che non potremo fare.” come gli fa eco il vicesindaco Salvatore Mondello.

Inquinamento ma anche il rischio che scoppiasse tutto… “Il gasolio ed i suoi gas contenuti nelle vecchie cisterne che abbiamo ritrovato aveva cominciato ad affiorare e sarebbe bastata una scintilla prodotta da un mezzo posteggiato per far saltare tutto”. Una verità che rende quanto nascosto qui nel piazzale non solo un reato ambientale ma un vero e proprio atto criminale.

Chi pagherà? E in quanto tempo si riuscirà a mettere in sicurezza il piazzale di ATM? “Nel frattempo siamo stati costretti a trovare una soluzione alternativa per il ricovero dei mezzi” dice il Sindaco Basile, ” e ringrazio RFI e l’assessore Mondello che hanno identificato un’area dismessa che ci permetterà di risolvere temporaneamente. Il problema adesso sono le risorse: ricordo che Messina è un ente che è in attesa dell’approvazione del piano di riequilibrio che non subirà certo alcuna ripercussione da questo fatto ma dovremo togliere risorse da altre voci di spesa preventivate e portare tutto in consiglio comunale. Se tutto andrà bene e se le risorse da impiegare per questa urgenza verranno ratificate in Consiglio allora ci vorranno non meno di due mesi. Altrimenti i tempi si allungano” conclude il Sindaco.

Lasciando la sala delle conferenze di ATM passiamo di nuovo per il piazzale e notiamo due uomini in tuta bianca e maschera di sicurezza a bordo cratere. La puzza di nafta è insopportabile come quella di chi, all’epoca, invece di avere a cuore la sicurezza ed il bene dei propri concittadini ha pensato bene di nascondere tutto e di lasciarlo in eredità a chi sarebbe venuto dopo. Poteva andare peggio? Certo che si: potevamo anche contare le vittime.