Torna in aula consiliare la vecchia proposta dell’associazione “Messenion” presentata in consiglio a dicembre del 2021 dall’amministrazione De Luca ma con nullo effetto visto che fu bocciata dal precedente consiglio comunale. Rispuntare nuovamente con proposta di delibera che molto somiglia a Messenion che aveva provato a nascere con la finalità di sostituire la storica partecipazione del Comune di Messina alla fondazione Taormina Arte. Così anche “Messina per la Cultura” ha le stesse finalità o molto simili a quelle proposte da Messenion, compresa la possibilità di contrarre finanziamenti e mutui (!) che si riproponeva nello specifico:
- porsi lo scopo di promuovere la crescita culturale della comunità locale, anche per contribuire allo sviluppo sociale ed economico del territorio messinese e siciliano. Valorizzare, operando in ambito locale, nazionale ed internazionale, il patrimonio culturale e identitario del territorio, materiale e immateriale.
- Stimolare e sostenere l’innovazione culturale e la creatività, favorendo e facilitando il diritto alla cultura e la partecipazione di tutti i cittadini, in particolare i giovani, promuovendo una città creativa, artistica e interculturale, in collaborazione con il Comune di Messina e la Città Metropolitana di Messina, con il sistema educativo e formativo e con altri soggetti pubblici e privati, in coerenza con gli strumenti di pianificazione e sviluppo del territorio.
- Operare in ambito culturale, sviluppare e consolidare l’immagine di Messina livello nazionale e internazionale, collaborando con i soggetti pubblici e privati.
- La Fondazione dovrà infine promuovere una programmazione culturale e artistica coordinata, finalizzata alla realizzazione di reti nazionali e internazionali tra istituzioni e altri soggetti pubblici e privati.
Messenion prevedeva anche la possibilità di avvalersi di versamenti una tantum o periodici in denaro “in misura non inferiore a quella stabilita, anche annualmente” da parte di non meglio definiti “Sostenitori” (privati, pubblici o persone fisiche o giuridiche) che attraverso le proprie dazioni avrebbero potuto “condividere le finalità della Fondazione, contribuire alla vita della medesima e alla realizzazione dei suoi scopi “. Insomma dazioni di denaro dirette.
Come Messenion, riteniamo, che anche la nuova fondazione “Messina per la cultura” si proporrà di nominare un Sovrintendente, un Comitato scientifico ed un Presidente di un CDA con almeno due membri. Insomma si partirebbe già con nuove spese e costi. Ma a cosa serve davvero la nuova fondazione? Se lo chiedono i consiglieri di opposizione, ma anche qualcuno della maggioranza che non è completamente schierata e compatta nel dare il via a quella che somiglia sempre più ad una nuova società partecipata. Una di quelle che De Luca prima di essere eletto sindaco a Messina si era riproposto di abolire…