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I fondi extra per i servizi sociali salveranno i conti? Non a Messina: solo 69 mila euro su un 1 milione e 940 mila.

- 30/11/2022
basile anci

Si legge che il Sindaco di Messina, il “guardiano dei conti” di De Luca, avrebbe “scoperto” che non potrà avvalersi dei fondi extra per i servizi sociali, previsti dal Fondo di Solidarietà Comunale, per salvare i conti. Ma come “scoperto”? La situazione doveva essere ben chiara a chi era prima revisore contabile, poi direttore generale e oggi sindaco dello stesso ente.

Il fondo che prevede lo stanziamento per i Comuni siciliani di 33 milioni e 567 mila euro su 44 milioni complessivi stanziati con la legge di bilancio su base nazionale, e finalizzato al miglioramento di alcuni servizi di particolare importanza come i servizi sociali, gli asili nido e il trasporto degli studenti con disabilità. “Le leggi di bilancio per il 2021 (L. n. 178/2020) e per il 2022 (L. n. 234/2021), che hanno disposto un importante incremento della dotazione annuale del Fondo di solidarietà comunale, destinato specificamente allo svolgimento di alcune specifiche funzioni fondamentali in ambito sociale (in particolare, servizi sociali, asili nido, trasporto studenti disabili). Queste risorse incrementali, di carattere “verticale”, rientrano nell’ambito del sistema di perequazione, e sono ripartite tra i comuni sulla base dei fabbisogni standard per le funzioni, rispettivamente, “Servizi sociali”, “Asili nido”, “Istruzione pubblica”. Per assicurare che le risorse aggiuntive siano effettivamente destinate al potenziamento dei predetti servizi, le norme prevedono, peraltro, l’attivazione di un sistema di monitoraggio dell’utilizzo delle risorse e del raggiungimento di determinati livelli di servizi offerti” (da il Fondo di Solidarietà Comunale – Camera dei Deputati 2022)

I Fondi extra vengono ripartiti tra i comuni siciliani sulla base della spesa per i servizi sociali relativo al 2017 con al centro i questionari dei “fabbisogni standard” che ogni ente locale, anche siciliano, è chiamato a compilare. Ovvero tiene conto dell’effettivo fabbisogno di servizi sociali accertato nel territorio comunale.

Su questa base di calcolo, ad esempio, Palermo potrà usufruire di quasi 6 milioni di euro di fondi extra nel periodo 2022/2024 calcolato in 99.5 milioni. A Catania arriveranno quasi 3 milioni di fondi extra a fronte di un fabbisogno di circa 48 milioni di euro. Diversa la situazione per Messina, come scrive FOCUS Sicilia, “L’apparente disparità (con Palermo e Catania, ndr.) deriva da quanto è già presente per i Comuni al fine della “spesa per i fabbisogni standard”, una cifra che per il Comune di Messina è già molto vicina ai 31,73 milioni di euro calcolati per il triennio 2022-2024 con riferimento all’anno 2017 e alla “spesa storica” per i servizi sociali. E per la quale lo stanziamento copre la differenza, ovvero 69 mila euro“. Ben poca cosa rispetto alle altre due città metropolitane della Sicilia.