
Allarme dell’Unicef: un ragazzo su 7 soffre di problemi legati alla salute mentale. La maggior parte delle 800.000 persone che si tolgono la vita sono giovani
Il senso di “vuoto” nell’anima. Che non si colma mai. Emerge un quadro allarmante dalla lettura dei dati raccolti da Unicef ITALIA in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre. La verità rivelata dai dati è angosciante: nel mondo quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno. Più di uno ogni 11 minuti. Una tendenza già preesistente prima della pandemia ma che il Covid ha contribuito ad aggravare.
PERIODO PRE PANDEMICO
In Italia prima della pandemia la prevalenza dei problemi di salute mentale si collocava intorno al 18-20% della popolazione, ovvero tra 1.800.000 e i 2 milioni di persone minorenni.
Nel 2019, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000, soffrissero di problemi di salute mentale, con una prevalenza in questa fascia d’età maggiore nelle ragazze (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518) e con una incidenza in aumento con l’età.
IL QUADRO DEL DISAGIO MENTALE GIOVANILE: LA SILENTE RICHIESTA DI AIUTO
Tra gli adolescenti di età compresa fra i 10 e i 19 anni, il 28% si sente “ottimista”, il 12% “triste”, il 14% “preoccupato”, il 14% “angosciato” ed il 10% “frustrato”. Fra le circostanze che causano apprensione le difficoltà economiche personali o della famiglia (17%), il senso di isolamento (19%), la distanza dalla famiglia e dagli affetti (8%), i litigi e tensioni all’interno della famiglia (7%).
Il 41% degli adolescenti afferma di non aver richiesto aiuto a nessuno, il 22% di aver cercato aiuto da coetanei ed amici e l’11% ai familiari. L’11% dichiara di essersi rivolto presso psicologi presenti nelle scuole e nelle comunità ed il 7% presso i servizi sociali e sanitari.
Fra le ragioni per non aver richiesto aiuto, il 22% afferma di non ritenerlo necessario, il 10% di non sapere a chi rivolgersi, il 10% di temere di richiedere aiuto e l’8% di avere timore del giudizio negativo degli altri.
L’indagine rivela anche che gli adolescenti vorrebbero sentire parlare piu’ spesso di salute mentale e benessere psicosociale dalle istituzioni (34%), dalle scuole (31%), dai familiari (7%) e dai media (7%)
LE PROBLEMATICHE E LA PREVENZIONE INADEGUATA
Quasi la metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene presa in carico.
Nonostante l’elevata prevalenza di problemi di salute mentale fra gli adolescenti, nel nostro paese i servizi di prevenzione e cura rimangono inadeguati. Prima della pandemia, nel 2019, solo 30 su 100 persone minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate.