CGIL E FGU DIP. UNIVERSITÀ GIUDICANO GRAVE LA SITUAZIONE CHE SI È VENUTA A CREARE A SEGUITO DELLA QUESTIONE SOLLEVATA DAL COMMISSARIO STRAORDINARIO SUGLI EP E D EQUIPARATI. PRIMA DI TUTTO BISOGNA SALVAGUARDARE I LAVORATORI INTERESSATI
CGIL E FGU DIP. UNIVERSITÀ giudicano grave la situazione che si è venuta a creare all’interno dell’AOU “G. Martino” di Messina, a seguito delle decisioni assunte dal Commissario Straordinario riguardo agli incarichi di struttura affidati al personale universitario EP e D equiparato alla dirigenza medica o sanitaria.
“Qualunque sia la soluzione che si voglia intraprendere, se davvero sussiste un problema, bisogna salvaguardare i lavoratori interessati, che da anni hanno svolto un ruolo fondamentale nell’ambito dell’assistenza e della direzione di talune strutture all’interno del Policlinico Universitario di Messina” dichiarano Franco Di Renzo, Responsabile Nazionale dei Policlinici per la FLC CGIL e Paolo Todaro della FGU DIP. UNIVERSITÀ.
La vicenda lascia perplessi per diversi motivi:
– come mai si solleva una questione del genere a diversi anni dalla stabilizzazione di questo personale;
– stabilizzazione su cui si è a lungo pronunciato a suo tempo in un suo parere in maniera inequivocabile il
Consiglio di Stato, chiarendo i termini della stabilizzazione, dell’utilizzo di questo personale e sul fatto su chi
doveva gravare l’onere economico della retribuzione;
– il Commissario Straordinario forse ignora tale autorevole parere e il fatto che numerosi suoi predecessori
non hanno rinvenuto nulla di “anomalo” nel fatto che questi dirigenti equiparati assumevano incarichi di
responsabilità in importanti strutture dell’azienda e svolgessero in maniera prestigiosa e riconosciuta la loro
attività assistenziale.
Ma quello che è stato definito il caso Policlinico rischia di avere forti ripercussioni anche sull’Università,
che dopo avere sollevato il problema e promesso un suo intervento ora tace in maniera assordante.
Infatti, la Regione chiede indietro e in tal senso invita il Policlinico a iscrivere in Bilancio le retribuzioni dei
lavoratori interessati. Si tratta di diversi milioni di euro, dovendosi forse prendere in considerazione gli ultimi
dieci anni, che rischiano di mettere in grave difficoltà il Bilancio dell’Ateneo, fino ad oggi al riparo da simili
problemi.
Ci si chiede se davvero chi amministra l’Università vuole passare alla storia per chi ha dissestato le finanze
dell’Ateneo, mettendo a rischio le retribuzioni del personale docente e tecnico-amministrativo. Inoltre il
personale docente rischia non solo di vedere la propria retribuzione messa in dubbio, ma anche il ruolo fin
qui svolto all’interno del Policlinico.
“La città di Messina non sente proprio il bisogno di un’altra vertenza che appare più costruita che reale”
dichiara infine Pietro Patti, Segretario Generale Cgil Messina.